29.3.08

Milano-Treviglio, agonia pendolare tra treni decrepiti e strani Eurostar

Adele Ghilardi*
Una data importante, luglio 2007, per noi pendolari: rilascio dei lavori di quadruplicamento sulla Milano-Treviglio. Doveva essere la svolta, il rilancio, il ripensare a un trasporto collettivo dignitoso, e finalmente viaggiare… ma il rilancio era solo nelle nostre teste. La prima delusione, dopo anni di rallentamenti e impedimenti (nessuna corsa aggiunta sulla linea al collasso) arrivò con un no secco: niente di niente fino a giugno 2008. Come può essere che dopo anni di ritardi sugli impegni per i lavori di quadruplicamento, la Regione non sia pronta con gli Orari? Siamo riusciti ad ottenere, a gran fatica, una corsa in più, un treno veloce con tempi nuovi: già pieno! Il resto della flotta mantiene i tempi di 20 anni fa (orari allungati per lavori sulla linea, a lavori pur terminati da un pezzo). Ora si arriva forse puntuali, ma non è consolante: per rispettare la vecchia tabella di marcia sostiamo nelle stazioni intermedie (5-10 minuti) dove si arriva in anticipo. Chiediamo un ritocco sugli orari almeno delle corse più importanti, accorciamo le marce?! Ma no, ancora no… aspettiamo giugno 2008: nulla di più, nulla di diverso!
Dopo mesi che chiediamo incontri con Regione, una risposta flebile: "Dobbiamo incontrarci con le parti istituzionali, poi contatteremo anche i Comitati". Nel frattempo qualcosa cambia, ma in peggio.
Gli Interregionali sono stati declassati. Succede che il personale a bordo è diminuito. Si riconferma che il taglio è sempre sui servizi minimi, sul personale che lavora in condizioni di disagio e il pendolare che è sempre meno sicuro e meno tutelato: la sicurezza è un optional. Se un controllore viene a mancare (uno su due è la metà) vengono chiuse 5 vetture su 11...metà treno! Significa che in un mese ho visto (con i miei occhi) la chiusura vetture per ben tre volte su treni decisamente importanti per affluenza! Mi sento di affermare che giugno non è più giugno, che non è vero che gli orari non sono pronti ma piuttosto mancano i mezzi. A fine mese si minaccia la soppressione di un treno pendolari su quattro (il 25%). Il bonus per eccesso di ritardi è stato soppresso. Ancora un po' e sopprimono anche noi. Per contro sulla linea sono stati aggiunti ben sei Eurostar al giorno con sola fermata a Padova: no Brescia, no Verona, no Vicenza, sarebbe piacevole sapere chi li usa, visto che non fermano da nessuna parte: altri "Vuotostar"... abbiamo i binari ma mancano i mezzi...

*Comitato pendolari
Romano-Chiari-Rovato


29/03/2008,
fonte http://www.liberazione.it

13.3.08

Su quel treno come sardine: carrozze chiuse

giovedì 13 marzo 2008 provincia pag. 19 -Brescia Oggi -

LA DENUNCIA. Il Comitato dei PENDOLARI

«Su quel treno come sardine: carrozze chiuse»

Si moltiplicano le denunce dei disservizi sui treni da Chiari a Milano da parte dei PENDOLARI. Martedì mattino sul treno 2092 che parte da Verona alle 7,53 e ferma a Brescia e a Chiari alle 8,54, sono state notate 5 carrozze chiuse a chiave. A tenerle chiuse, provocando il sovraffollamento delle rimanenti sei, non era un problema tecnico ma la mancanza di un controllore. La scoperta è stata fatta da un pendolare che, con un abbonamento di prima classe, non trovando posto a sedere, ha chiesto spiegazioni al controllore sul perché le sei carrozze vuote fossero chiuse.
Il comitato dei PENDOLARI Romano-Chiari-Rovato, ha così ricostruito la vicenda: «I corridoi erano pieni, le classi prima e seconda stracolme, molti passeggeri erano in piedi. Il controllore cui abbiamo chiesto spiegazioni ha dichiarato che le tiene chiuse perché per legge non può occuparsi di più di sei carrozze». Le proteste secondo la ricostruzione di Adele Ghilardi, del comitato PENDOLARI, sono continuate e a Treviglio «qualche carrozza è stata aperta e la gente è defluita da corridoi e ingressi ma in prima è rimasta seduta tanta gente, con altri biglietti». Il comitato che aveva già fatto notare episodi analoghi il 4 marzo e il 19 febbraio, sia sul treno per Milano, e sia quello serale che parte da Milano alle 19,15, ha protestato osservando che chi aveva pagato l’abbonamento per la prima classe, sperando di trovare posto a sedere, si è sentito doppiamente beffato. «In questi casi - si chiedono i PENDOLARI - questo declassamento della prima classe dà diritto a rimborsi?».
Altre testimonianze di PENDOLARI: «Sul regionale 2710, che io prendo da Romano - dice un bergamasco - ho incontrato il controllore solo a Milano Centrale, 50 chilometri dopo essere salito sul treno: non avevo tempo di segnalargli le irregolarità riscontrate, anche perchè a Lambrate già era scesa la metà dei passeggeri. C’erano due controllori per 11 vetture e mille passeggeri sul convoglio. Ma dopotutto siamo solo PENDOLARI!».
«Ci hanno fermato in stazione a Treviglio per 20 minuti - denunciano alcuni passeggeri del regionale 633 - ma non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione. Un capotreno diceva che dovevano dare la precedenza ad un altro convoglio, senza specificare quale fosse».
Il comitato che ha adottato come slogan «abbiamo i binari ma mancano i mezzi» chiede un incontro urgente, concludendo «siamo disponibili...treni permettendo!».G.C.C.