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Vita da pendolare: la realtà supera la fiction

Vita da pendolare: la realtà supera la fiction
(29/12/2007, L'eco di Bergamo)

Qualche tempo fa sul piccolo schermo aveva fatto capolino una striscia quotidiana che narrava le peripezie esistenziali di un gruppo di pendolari. Dopo poche puntate è finita nel cassetto, probabilmente il copione era deboluccio, sicuramente se gli autori avessero fatto un giro sui treni dei pendolari bergamaschi ne sarebbe uscita una fiction da superpremi.
Qualche chicca delle ultime settimane, raccolta dalle e-mail ricevute in redazione: il nuovissimo «Vivalto» (treno super comfort) che, oltre ad accumulare 20 minuti di ritardo sui 40 da Milano a Romano, viaggia senza riscaldamento in 1ª classe con gli occupanti a proporre coperte e vin brulè. Ma anche treni che di punto in bianco chiudono per motivi tecnici la corsa a Lambrate invece che Centrale (con conseguente transumanza in metropolitana), composizioni di convogli che i pendolari definiscono «anteguerra», uno con «entrambi i fanali guasti, sì lo so che il treno va quasi sempre dritto, ma se io viaggio in autostrada (dritta anche lei) senza i fanali accesi, mi ritirano la patente», scrive una pendolare del lato Seriate-Palazzolo. Poi non mancano le stilettate al curaro a Trenitalia, o meglio a «loro», quelli «che decidono di allungare i tempi di percorrenza senza avvisare, che decidono se tagliare il tuo treno del 25 per cento, di farti viaggiare in piedi, al freddo, in ritardo». Ma soprattutto «loro che hanno anche il coraggio di dire che i clienti vogliono un servizio tedesco pagandone uno polacco e che ci farebbero pagare come un servizio tedesco offrendone uno da terzo mondo...». Come dire che prima di parlare di aumenti bisogna passare sui cadaveri dei pendolari. A proposito, facile che li troviate in piedi «perché ho fatto 12 anni di scout, ho dormito nel fango e difficilmente mi scandalizzo, ma oggi ho avuto schifo a sedermi su quella carrozza», scrive un pendolare di Bariano. Al che un furibondo collega chiede a Trenitalia di «non inoltrare la mia segnalazione, anzi togliete addirittura il Pc, palmari e cellulari ai responsabili degli uffici (in)competenti. Magari in questo modo smetteranno di cazzeggiare in Internet, si alzeranno e forse faranno il loro dovere». Di più: «Meglio ancora se invece di inoltrare la mia segnalazione, inoltrate un set completo di secchi, stracci, deodoranti e tutto quello che serve per pulire i treni».
E magari se ci scappasse qualche carrozza in più, non sarebbe male, perché buona parte delle segnalazioni di dicembre riguardavano convogli a 6 vagoni invece che 8: «Avete presente le foto dei treni in India con gente aggrappata ai tetti dei vagoni? Beh, poco ci mancava...». Se poi ci aggiungiamo che «riscaldamento e luce si sono guastati da Seriate a Grumello, sì, al freddo e al geloooooo (influenze natalizie - n.d.r.) fino a Grumello». A proposito, sorvolando sui ritardi (che alla fine non sembrano poi la questione che fa più infuriare i pendolari) ci sarebbero «porte guaste per settimane, tutti i pulsanti guasti, annunci sbagliati, treni dati in ritardo che viaggiano puntualissimi». Per farla breve «le solite cose, insomma», domande che aspettano ancora risposte: «Sarei grata di un suo cortese cenno di riscontro per l'informazione demenziale di ieri mattina e la totale disinformazione di ieri sera». Signori, in carrozza, si parte. Forse.
Nik

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