4.1.07

Pendolari bresciani, anno nuovo ritardi vecchi

giovedì 04 gennaio 2007 cronaca pag. 14-BresciaOggi

Sono scattati puntualmente con l’inizio del 2007 gli aumenti del costo dei biglietti, ma sulla tratta Brescia-Milano si registrano i disservizi di sempre

Pendolari bresciani, anno nuovo ritardi vecchi

L’odissea di una viaggiatrice che per disperazione (e per protesta) era pronta a brindare sui binari


Oltre al danno la beffa per i numerosi pendolari bresciani che affollano le linee ferroviarie. Dopo il caro-biglietto scattato puntualmente il primo giorno dell’anno, ritornano i disservizi che caratterizzano i viaggi quotidiani dei lavoratori bresciani che si affidano al mezzo pubblico. Al centro del dibattito e delle proteste sollevate da molti viaggiatori la «famigerata» direttrice 17 (Milano-Brescia) oggetto, peraltro, anche di un’interpellanza parlamentare presentata alla Camera dall’onorevole Ezio Locatelli di Rifondazione comunista. Ma bastasse un’interpellanza per mettere fine allo stillicidio di ritardi e non solo che costella la giornata del pendolare lungo la tratta. E’ di venerdì 29 dicembre l’ultimo «Sos» di totale disperazione lanciato da una pendolare, in attesa dell’Interregionale sulla banchina della stazione di Romano di Lombardia, dunque a metà tratta.«Timbro il cambio classe per l’Ir 2090, dopodichè guardo il monitor: 60 minuti di ritardo... mi sarei ingoiata il biglietto - scrive -. Abbiamo chiesto al capostazione di far fermare l’Ic, quello che parte da Brescia all 8.05 e che di norma non effettua nessuna fermata sino a Milano, ma aveva un ritardo di 45 minuti... Di male in peggio! Volevamo stenderci sui binari, sdraiarci, farci anche il brindisi di Capodanno... Avremmo potuto, del resto, tanto dal binario non passava nulla». E mentre a Chiari occupavano il bianario lo occupavano davvero per protesta «siamo andati al bar a riscaldarci un po’. Ci siamo chiesti cosa mai fosse accaduto di così grave a Venezia». Le voci di «treno» parlavano del rovesciamento in autostrada di un articolato che trasportava materiale tossico. «Ma nel rovesciarsi ha impattato anche la ferrovia? ci siamo chiesti» prosegue ironica la signora che, peraltro - non si sa bene se all’insegna del mal comune mezzo gaudio o all’inverso per una sorta di masochismo - eccola ricapitolare la «tabelle di marcia» dei ritardi «di giornata»: 60 minuti per l’Ir 20.90, 30 minuti per il 20.92 e 45 per l’Ic delle 8.05. Questo rappresenta solamente uno dei numerosi esempi di disservizio nel trasporto locale italiano che vanta un «performante» 53 percento di treni pendolari in ritardo. La media - 5 minuti e mezzo - sale notevolmente a Milano, dove il 94 per cento dei convogli giunge in stazione con oltre 9 minuti dopo l’orario stabilito - dati forniti dalla campagna «Pendolari» di Legambiente. Che evidenzia tutta una serie di disservizi legati anche allo stato di degrado complessivo dei vagoni e del sistema ferroviario: sporcizia, bagni inagibili, impianti rotti, sovraffollamento, mancanza di manutenzione. Sulla Brescia-Milano, dove il sovraffollamento è cronico, c’è anche chi sale a a bordo con il seggiolino pieghevole onde evitare di rimanere in piedi per l’intero viaggio. Anno nuovo, problemi vecchi, dunque, per i pendolari bresciani in attesa delle ....novità che scatteranno nel 2008. A cominciare dal nuovo orario stilato tra Regione e Fs. Tra Brescia e Milano verranno inseriti collegamenti intercity senza fermate intermedie, interegionali tra Milano e Verona (fermate Romano e Treviglio) e regionali con tutte le fermate da Brescia a Treviglio e poi «non-stop» fino a Pioltello.
Elisabetta Reguitti (BresciaOggi)

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