13.1.07

Pendolari stanchi dei disagi Il 2007 inizia con tanti ritardi

Pendolari stanchi dei disagi Il 2007 inizia con tanti ritardi

(l'eco di Bergamo (06/01/2007)

Se si parla di trasporti e di treni, un capitolo a parte – e decisamente sostanzioso – è quello dei ritardi, un problema che colpisce soprattutto i pendolari che ogni giorno hanno a che fare con «orari mai rispettati, impianti di riscaldamento che, quando funzionano, si bloccano nel giro di venti minuti – spiega Renzo Belussi, un pendolare della tratta Bergamo-Milano – composizione dei convogli ridotta, con recupero di materiale rotabile vecchio e conseguente sovraffollamento oltre ogni limite, scarsa manutenzione con un aumento delle porte guaste e dalle carrozze fuori servizio». Insomma, purtroppo le solite segnalazioni di sempre: «Ma con un lento ma progressivo peggioramento – continua il pendolare –. Soprattutto sui ritardi: durante il mese di dicembre nei miei viaggi ho raggiunto una media di 17 minuti e 53 secondi di ritardo quotidiano». Un dato che non stupisce neppure i pendolari della tratta Treviglio-Brescia: «Un esempio per tutti sono i viaggi di mercoledì– spiega Adele Ghilardi –. Al mattino 14 minuti di ritardo per l'IR2706, 63 minuti per l'IR2090, 25 minuti con l'IC600 mentre l'R10853 ha registrato 20 minuti di ritardo a Romano e 14 a Brescia. Al rientro R10845 con 15 minuti di ritardo e R10851 con 13 minuti di ritardo. Segnalo anche che alla stazione di Romano la biglietteria self-service continua a non funzionare, "morta" dal lontano 13 ottobre 2006 e le due obliteratrici, due di due, hanno aperto l'anno in sciopero completo».Tra l'ironia e lo sconforto i pendolari continuano così la loro battaglia quotidiana contro ritardi e mal funzionamenti, nella speranza che qualcosa possa cambiare: «La speranza c'è sempre e siamo in attesa di sapere se ci sono novità anche sul "salto di montone"» spiegano dal Comitato pendolari bergamaschi. Certo, il «salto di montone» – il citatissimo svincolo che andrebbe a raccordare i due binari con i due nuovi della futura Alta capacità Milano-Venezia, scavalcando quelli esistenti – su cui tutti hanno espresso pareri: dal sindaco Roberto Bruni al presidente della Provincia Valerio Bettoni, dal prefetto Cono Federico fino al ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. «Ora attendiamo un incontro con Rete ferroviaria italiana per avere notizia e un confronto definitivo sui loro piani di lavoro». E per passare così dalle parole ai fatti.

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