30.11.06

Legambiente: «Poveri PENDOLARI»

mercoledì 22 novembre 2006 cronaca pag. 12 -Brescia Oggi-
Legambiente: «Poveri PENDOLARI»
Sulla Brescia-Milano i viaggiatori salgono con il seggiolino pieghevole


Disservizi nel trasporto locale italiano: oltre il 53 per cento dei treni PENDOLARI subisce ritardo. La media - 5 minuti e mezzo - sale notevolmente a Milano, dove il 94 per cento dei convogli giunge in stazione con oltre 9 minuti di ritardo. I dati sono il risultato della campagna «PENDOLARIa», promossa da Legambiente e presentata ieri a Roma: tre giorni di controlli serrati sui treni in arrivo nelle stazioni di Roma, Milano (il «nodo pendolare più importante d’Italia», in cui confluiscono treni da oltre dieci linee), Bologna, Genova, Firenze e Napoli tra le 8 e le 10 del mattino.Un problema per i tanti che ogni giorno si recano al lavoro o a scuola servendosi dei mezzi ferroviari: «Sui treni PENDOLARI viaggia ogni giorno oltre 1 milione e mezzo di italiani, contro i 200mila che salgono su Eurostar e Intercity - ha ricordato il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta -. Il trasporto locale finora è stato la cenerentola e i risultati sono pagati ogni giorno dai cittadini PENDOLARI».La campagna di Legambiente evidenzia tutta una serie di disservizi legati allo stato di degrado generale dei vagoni e del sistema ferroviario: sporcizia, bagni inagibili, impianti rotti, sovraffollamento, mancanza di manutenzione. Con conseguenze, anche economiche, che devono pagare i cittadini: secondo un’indagine di «Altroconsumo», il danno medio sulla busta paga del pendolare è di 350 euro l’anno. Entrando nel dettaglio, e un dettaglio che ci riguarda da vicino, «sulla Brescia-Milano il sovraffollamento è cronico, c’è chi sale a bordo con il seggiolino pieghevole», mentre «sulla Bergamo-Treviglio-Milano a luglio del 2005 è stato inaugurato il tanto atteso raddoppio della linea (22 km) e l’ammodernamento di alcune piccole stazioni, ma i ritardi sono proseguiti», spiega Legambiente nel dossier. E intanto «restano ancora in cantiere - o in attesa di collaudo - opere correlate come sottopassaggi e strade di accesso che provocano la protesta dei sindaci».Disagio, ritardo, danno economico, ma anche questione ambientale: «Il trasporto su ferro rappresenta la cura principale al mal di smog che affligge le città italiane, e uno strumento decisivo per combattere i mutamenti climatici - continua Della Seta -. La nuova Finanziaria ha previsto 300 milioni di euro in tre anni per rafforzare il trasporto pubblico locale: assolutamente troppo poco rispetto alle necessità e ai 520 milioni che solo nel 2007 sono destinati a strade e autostrade. Occorre invertire la rotta, perché la qualità di un Paese si dimostra anche dai servizi pubblici che offre ai cittadini».Le risorse destinate al trasporto ferroviario, secondo Legambiente, sono ferme alle cifre del 2000: l’associazione critica non solo l’operato del Governo, ma anche l’atteggiamento delle Regioni, che preferiscono investire nelle infrastrutture autostradali e nell’Alta Velocità. In questo contesto, Legambiente ha presentato all’attenzione del Governo, delle Regioni e delle Ferrovie dello Stato quattro richieste nell’ambito delle politiche nazionali sui trasporti: maggiori investimenti per i nodi urbani; creazione di un fondo nazionale per i servizi del trasporto pendolare; definizione di una strategia per il potenziamento del trasporto pubblico locale; istituzione di una carta dei diritti del pendolare.L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, si è detto «pienamente d’accordo» con quanto denunciato da Della Seta, ma ha anche sottolineato come «se vogliamo avere i soldi per fare treni nuovi e investire, dobbiamo anche avere i soldi per poterli fare, altrimenti copriamo solo gli stipendi e i servizi saranno sempre peggiori». «La differenza di trattamento tra il treno pendolare, carente, e quello a lunga tratta - ha aggiunto Moretti -, è dovuta al fatto che il primo dipende da rapporti con Stato e Regioni e il secondo invece a una diversa apertura del mercato. Non abbiamo le risorse per poter sviluppare questo servizio, e non tutte le responsabilità sono delle Ferrovie dello Stato. Noi abbiamo la responsabilità d’impresa, la più importante, ma dobbiamo avere collaborazioni con gli altri e soprattutto certezza di rapporti contrattuali con Stato e Regioni».Procedure o non procedure, i disagi di chi tutti i giorni prende il treno per motivi di studio o lavoro non sono certo un’invenzione, come testimonia il diario quotidiano di Adele Ghilardi, esponente del COMITATO PENDOLARI Romano-Chiari-Rovato. «Lunedì 20 novembre il treno IR33604 ha maturato complessivamente un ritardo di circa 15 minuti nella stazione di Milano Centrale», informa Ghilardi, che aggiunge, quasi a volersi scusare: «Ero scesa a Lambrate». Una sorta di «legge del 15»: quindici minuti di soste per attesa della partenza programmata tra Romano e Treviglio (da orario ufficiale) e altrettanti minuti di ritardo maturati da Treviglio in poi. Dal canto suo, l’R10845 (altrimenti detto il «Morengo-express») è arrivato con 19 minuti di ritardo a Rovato: «È l'unica soluzione delle 18 per alcune stazioni come Morengo, Vidalengo e Calcio. E spesso non rispetta gli orari...».A questo punto, diventa una buona notizia l’annuncio arrivato da Moretti sugli aumenti delle tariffe ferroviarie: «Riguardano solo Eurostar, Intercity e Alta velocità. Il trasporto locale è coperto da contratti di servizio con le Regioni e lo Stato. Gli aumenti tariffari hanno a che vedere solo con i servizi liberi».

21.11.06

Comunicato ai Pendolari tratta Milano-Brescia

Comunicato ai Pendolari tratta Milano-Brescia

Venerdì 01 Dicembre alle ore 21, a Romano di Lombardia presso il Palazzo dei Muratori (sul lato sinistro della Parrocchia) si svolgerà un incontro dei pendolari della direttrice 17 (Milano-Brescia).
Sarà presente il deputato Ezio Locatelli, in qualità di membro della Commissione Trasporti della Camera.

Temi dell’incontro:
· Interpellanza presentata alla Camera dall’on. Locatelli, relativamente alle iniziative che si intende intraprendere per andare alla soluzione dei problemi che intaccano l’affidabilità e ostacolano lo sviluppo della direttrice 17; quale sia lo stato di avanzamento dei lavori di quadruplicamento Pioltello-Treviglio e se non si intenda operare per il raddoppio del tratto Treviglio-Brescia, al fine di rispondere alla domanda di potenziamento della rete ferroviaria esistente.

E’ importante una partecipazione numerosa, così da dimostrare il nostro serio interessamento al miglioramento della situazione, perciò siete tutti invitati a partecipare in prima persona e ad estendere l’invito ai vostri conoscenti pendolari e non.

Comitato Pendolari Romano-Chiari-Rovato
http://www.pendolari-romano-chiari-rovato.blogspot.com/
Associazione Brescia In Orario
email: bresciainorario@virgilio.it
Comitato Pendolari Morengo-Bariano
http://www.pendolari-morengo-bariano.blogspot.com/

13.11.06

Milano-Venezia: i pendolari chiedono modifiche agli orari

11/11/2006

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

Milano-Venezia: i pendolari chiedono modifiche agli orari
Hanno protestato e avanzato richieste precise per la modifica degli orari di molti treni i pendolari della linea ferroviaria Milano-Brescia, che giovedì sera a Milano, hanno partecipato ad un incontro con rappresentanti del gruppo Ferrovie dello Stato e della Regione lombardia. All'ordine del giorno della riunione gli orari dei treni previsti per il 2008 e le proposte di modifiche - tante e dettagliate - da parte dei pendolari. Tra i comitati di viaggiatori erano presenti anche quelli di Romano-Chiari-Rovato e Morengo-Bariano.Fino al termine del 2008, hanno spiegato Fs e Regione Lombardia, non ci saranno modifiche agli orari attuali: le istituzioni e il gruppo ferroviario vogliono attendere infatti che i quattro binari tra Milano e Treviglio siano del tutto operativi, dopo la conclusione dei lavori, prevista attualmente entro la fine del 2007.Le richieste di introdurre modifiche migliorative sono arrivate dai diversi comitati. «Tutti hanno ribadito che ci sono problemi per la pulizia e la manutenzione di alcuni treni – sottolineano dal comitato di Romano-Chiari-Rovato –. Sulla nostra linea, infatti, non abbiamo visto le locomotive nuove, che invece stanno viaggiando su altre linee, così come i vagoni nuovi. Fatta eccezione per i convogli Vivalto che hanno un nuovo treno sulla Milano-Brescia».Il pacchetto delle richieste che i pendolari hanno presentato ben in anticipo rispetto al 2008, è vario. «Abbiamo chiesto di far slittare il treno 2616 da Bergamo a Milano dopo il treno 10836 nella tratta da Treviglio a Milano, perché il ritardo di quel convoglio provoca ricadute anche su quello che utilizziamo noi».«Sappiamo che è stata la Regione – commentano invece i pendolari dell'associazione "In Orario", che si interessa di tutta la tratta Venezia-Milano – ad imporre l'inversione di orari, qualche anno fa, peggiorando la situazione del treno 10836, che è uno dei più affollati lungo la Milano-Brescia. C'è poi un caso più unico che raro in Italia, e cioè quello del treno interregionale 33604 da Venezia, che arriva puntuale e spesso in anticipo a Treviglio, dove però è costretto ad aspettare 10 minuti almeno, a causa di un treno regionale sempre in ritardo da Cremona. A questo punto abbiamo detto alle Ferrovie di posticipare la partenza del treno da Venezia, perché preferiamo uscire di casa 10 minuti dopo che non stare fermi a guardare la stazione di Treviglio».«I treni sono pieni e non vogliamo pensare a come si riempirebbero ulteriormente se fosse introdotto il ticket d'ingresso in auto a Milano. Non sappiamo dove potrebbero esser messi tutti i viaggiatori nelle ore di punta. Aggiustamenti importanti, anche di 4 o 5 minuti sugli orari di molti treni, si devono fare subito, senza aspettare due anni – aggiungono dal comitato di Chiari-Rovato-Romano –. Durante l'incontro a Milano ci è stato detto che per quest'anno bisognerà tenere duro e che si potranno individuare modifiche solo per casi di singoli treni. Abbiamo fatto presenti le nostre proposte e i nostri disagi. Ora attendiamo qualche risposta e vorremmo capire su quali basi si sta impostando l'orario ferroviario che terrà conto del quadruplicamento realizzato tra Milano e Treviglio».Carlo Cantù

5.11.06

FS Acquistare il biglietto diventa un'odissea

Giornale di Treviglio (20/10/2006)

La protesta del comitato pendolari: "l'abbonamento si compra solo nella biglietteria che resta chiusa il sabato.Venga almeno aperta a fine mese".
Ieri giovedì, i viaggiatori e i ferrovieri hanno esposto tutti i loro disagi all'onorevole Ezio Locatelli della Commissione trasporti della Camera.

laura crespi
(clu) Sportelli a mezzo ser­vizio, distributore automatico fuori uso da una settimana e la biglietteria del bar non sem­pre aperta. Munirsi del ta­gliando di viaggio prima di salire in vettura, come pre­scrive la voce istituzionale di Trenitalia, a Romano può es­sere una caccia al tesoro, se non addirittura una vera odis­sea.
La biglietteria della stazio­ne è aperta soltanto dal lunedì al venerdì, dalle 6 del mattino alle 12.30, mentre il distribu­tore, collocato nella sala d'at­tesa, è guasto da venerdì scor­so, probabilmente a causa di atti vandalici.
Acquistare il biglietto di­venta un'impresa impossibile nei giorni festivi, quando il bar, che ha in concessione la rivendita, è chiuso per turno. In questi giorni allo sprovve­duto viaggiatore che non si è premunito del carnet di viag­gio per le emergenze, non resta che sperare nella clemenza del controllore per evitare gabelle e pesanti sanzioni, fino a 30 euro su un biglietto di 5 euro.
Corsa a ostacoli anche per acquistare l'abbonamento fer­roviario per Milano. «Treno-milano» è in vendita soltanto alla biglietteria della stazione,
che è però chiusa il sabato. A fine mese, quando le migliala di pendolari romanesi devono rinnovarlo, le code infraset­timanali allo sportello sono lunghissime.
Infuriato, il comitato pen­dolari «Romano-Chiari-Rova-to» protesta: «Nonostante il po­tenziamento del bar della sta­zione, di cui siamo grati, ab­biamo grossi problemi a fine
mese. Un solo sportello aperto dalle 6 alle 12.30 soltanto dal lunedì al venerdì, è insufficien­te. Chiediamo che si preveda l'apertura la mattina del sa­bato almeno a fine mese».
E con l'autunno tornano a riproporsi gli annosi disagi per i viaggiatori. Oltre ai ri­tardi, il comitato pendolari nella sola giornata di lunedì scorso, 16 ottobre, ha segna-
lato cinque treni fuori orario anche di 40 minuti sulla sola direttrice Milano-Brescia nel­la fascia di punta pomeridia­na, si ripetono quotidiana­mente i problemi sui treni. L'associazione «Pendolari in orario», che riunisce i viag­giatori del Bresciano, denun­cia che alcune delle 13 car­rozze a disposizione sul treno 2088 Verona-Milano sono pri­ve di riscaldamento.
«La temperatura interna mi­surata lunedì mattina era di 12 gradi - ha segnalato Paolo Ri­vi, portavoce dell'associazio­ne - Tutto to scorso inverno abbiamo viaggiato in situazio­ni di forte disagio causato dal difettoso riscaldamento di que­sto treno. Nonostante i ripetuti interventi richiesti ed effettuati la situazione si sta ripresen­tando».
Ieri, giovedì, viaggiatori e ferrovieri hanno esposto i loro disagi all'onorevole Ezio Lo­catelli, membro della Commis­sione trasporti della Camera. Durante l'incontro, che ha vi­sto la presenza anche dei pen­dolari della direttrice 17 (Mi­lano-Brescia) e dei lavoratori della stazione di Romano, si è anche fatto il punto sui lavori di quadruplicamento della Mi­lano-Brescia e sul servizio, in particolare il numero di corse, tariffe, agevolazioni e bonus.