9.12.06

Da domani nuovi orari dei treni: nella Bassa si viaggia sul Vivalto

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO (09/12/2006)


Cambia da domani l'orario dei treni delle Ferrovie dello Stato, ma per i viaggiatori bergamaschi non ci sono novità, salvo quella della conferma dell'impiego del nuovo treno Vivalto a due piani, climatizzato e con una serie di comfort, per una corsa serale sulla linea Milano-Brescia che serve la Bassa.In Lombardia sono in servizio da domani cinque treni Vivalto (alcuni hanno già subìto le «attenzioni» dei graffitari in queste settimane di sperimentazione) destinati a effettuare corse principalmente sulle linee Milano-Novara, Milano-Luino, Milano-Domodossola, Milano-Voghera e Milano-Brescia. Su quest'ultima linea il treno 2619 delle 18,15 da Milano Centrale per Brescia, con le fermate bergamasche a Treviglio e a Romano , sarà uno dei Vivalto messi in circolazione, un treno che dispone di 810 posti a sedere.Il Vivalto circola già da qualche tempo come treno 2619, ma non tutte le sere, in attesa della completa fornitura di tutti i cinque nuovi treni destinati alla Lombardia. Fornitura completa che si è concretizzata soltanto nei giorni scorsi.Tra le altre novità dell'orario ferroviario che possono interessare i viaggiatori bergamaschi c'è la cancellazione del treno da Milano Centrale alle 0,25 per Carnate. I pendolari diretti a Calolziocorte potranno però prendere il treno delle 0,30 da Milano Centrale per Chiasso, scendere a Monza: lì troveranno un bus per Carnate, Calolzio e Lecco con tutte le fermate intermedie.Il nuovo orario prevede anche la presenza di due nuovi eurostar sulla linea Milano-Venezia con fermata a Brescia, mentre due attuali treni eurostar Milano-Venezia-Trieste saranno sostituiti, nel nuovo orario delle Ferrovie, con due collegamenti Cisalpino-Zurigo-Trieste, via Milano.Quello in vigore da domani è il terzo cambio d'orario che le Ferrovie adottano nel 2006: gli altri sono avvenuti nei mesi di marzo e giugno scorsi dopo un confronto con le associazioni dei consumatori.Sulle attese dei pendolari bergamaschi, Regione e Ferrovie confermano l'appuntamento del 2008 quando saranno completamente rifatti gli orari delle linee d'interesse prettamente orobico a seguito della conclusione dei lavori di quadruplicamento tra Milano e Treviglio e del riordino dei nodi di Carnate e di Monza per chi percorre, da Bergamo a Milano, quella via.E, a proposito di quadruplicamento della Milano-Treviglio, sono al via i lavori di abbattimento dell'attuale stazione di Melzo la cui biglietteria è stata chiusa solo tre giorni fa, il 6 dicembre scorso. La futura fermata sorgerà dalla parte opposta rispetto alla stazione in via di demolizione.Se domani entra in funzione il nuovo orario, invece giovedì le Ferrovie hanno attivato il nuovo apparato di comando della circolazione dei treni nella stazione di Milano Rogoredo, uno degli snodi ferroviari più importati del capoluogo lombardo. Sarà a quel punto il computer a gestire i treni a Rogoredo con una tecnologia che verrà adottata anche a Treviglio per affrontare il maggior traffico su rotaria legato al quadruplicamento della linea per Milano (in pratica si registrerà il raddoppio del numero dei treni nell'arco delle ventiquattr'ore). Proprio per prepararsi a questo obiettivo si sta costruendo la nuova palazzina che ospiterà il nuovo apparato: verrà collocata dove prima sorgeva il bar della stazione di Treviglio centrale.C. C.

5.12.06

Comuni e pendolari per rilanciare il treno

ROVATO. Incontro con l’on. Locatelli

martedì 05 dicembre 2006 provincia pag. 25
Comuni e pendolari
per rilanciare il treno

Un tavolo istituzionale, con rappresentanti dei Comuni e dei comitati dei pendolari, per rilanciare il treno, non solo come alternativa al trasporto su gomma ma come mezzo in grado di offrire mobilità rispettando l’ambiente. La proposta, lanciata nel corso dell’incontro di Romano di Lombardia di venerdì sera, organizzato dai comitati dei pendolari della ferrovia Brescia Milano, ha ottenuto l’adesione di massima dei rappresentanti dei Comuni di Romano, Treviglio, Martinengo e Rovato e il sostegno dell’onorevole Ezio Locatelli, della commissione trasporti della Camera.
L’assemblea, coordinata da Fabrizio Pandini e ADELE GHILARDI, comitato Pendolari Romano-Chiari-Rovato, ha riproposto l’urgenza di ripristinare puntualità e sicurezza. La GHILARDI ha ricordato gli ultimi episodi, citando il treno R2619 di giovedì, partito da Milano con 20 minuti di ritardo che ne ha fatto registrare 33 minuti a Rovato, i treni, R10845, R10847, R10851 con ritardi tra i 13 e i 22 minuti con un soccorso a Morengo, e il «disastro» di venerdì in occasione dello sciopero dei mezzi pubblici, con una viaggiatrice svenuta a Lambrate per l’affollamento del corridoio.
Locatelli ha riferito la pesante situazione delle ferrovie, con un bilancio che chiude in rosso, ma premia i vertici con stipendi superiori alle medie europee; suggerendo una sottoscrizione che unisca pendolari e enti locali per chiedere la soluzione ai problemi determinati anche da diversità di competenze tra Regione e Stato. Le amministrazioni che hanno accolto l’invito hanno chiesto di favorire il Tavolo, evitando divisioni tra pendolari e istituzioni, per affrontare i problemi della mobilità su ferro da tempo irrisolti. I rappresentanti di Romano, Treviglio e Rovato hanno fatto notare la necessità di un raccordo con le ferrovie a partire dalla costruzione di parcheggi adeguati nei pressi delle stazioni, evitando di caricare il costo solo sugli enti locali. La serata si è chiusa con l’impegno del parlamentare di Rifondazione a portare le richieste in Commissione e ad un nuovo incontro sul tema.g.c.c.

Treni, disservizi e ritardi Petizione dei pendolari

Treni, disservizi e ritardi Petizione dei pendolari

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO( 03/12/2006)
I Comitati della Bassa alla Regione: gli interventi sono urgenti Tra le richieste più pulizia e la videosorveglianza nelle stazioni
ROMANO Per la prima volta metteranno nero su bianco i problemi che vivono ogni giorno sulla linea ferroviaria Milano-Brescia-Venezia, che attraversa i comuni della Bassa bergamasca. Una petizione da inviare alla Regione Lombardia per ribadire la situazione e ufficializzare una serie di proposte: questa la nuova iniziativa dei comitati pendolari della linea, riuniti venerdì sera in assemblea a Romano.Sono oltre 21 mila i viaggiatori quotidiani su questa tratta, di cui circa la metà bergamaschi. Il documento sarà accompagnato dalle firme dei viaggiatori e redatto attraverso il confronto con gli enti del territorio interessati.Oltre ai rappresentanti dei pendolari dell'associazione «In Orario» di Brescia, del comitato di Bariano-Morengo e di quello di Romano-Chiari-Rovato, al Palazzo dei Muratori di Romano erano presenti anche l'onorevole Ezio Locatelli, deputato bergamasco di Rifondazione comunista e membro della Commissione trasporti della Camera, il sindaco di Romano, Emilio Tognoli, e una pattuglia di amministratori del territorio, in particolare di Treviglio e Rovato, per citare i comuni più significativi.Locatelli ha illustrato gli sviluppi della realizzazione del «salto di montone» a seguito dell'ordine del giorno presentato dai deputati bergamaschi del centrosinistra e approvato dalla Camera. L'opera riguarda l'innesto dei treni della linea Bergamo-Treviglio sulla linea Milano-Venezia veloce: secondo il parlamentare è fondamentale anche per la regolarità dei treni della Milano-Venezia. Ha anche ribadito l'impegno per la sicurezza del servizio ferroviario tramite una serie di investimenti dedicati. Nel corso dell'assemblea è stata Adele Ghilardi, referente del comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato, a ricordare i problemi del viaggiare quotidiano su questa linea, la seconda per importanza in Italia dopo la Milano-Roma-Napoli per volume di traffico. Regione e Fs puntano a migliorare nettamente il servizio con l'orario che andrà in vigore nel dicembre del 2008, quando il quadruplicamento tra Milano e Treviglio sarà a pieno regime.«Mancano ancora due anni - hanno sottolineato alcuni pendolari - e vorremmo vedere qualcosa di meglio in concreto senza aspettare il 2008». Ovvero interventi sulla pulizia, sulla lunghezza dei treni, sulla sicurezza nelle stazioni anche con l'installazione dei sistemi di videosorveglianza, sul potenziamento della biglietteria di Romano aperta solo di mattina dal lunedì al venerdì, sui ritardi di alcuni treni come i regionali 10845 e 10851, che la sera vanno da Milano e Brescia. Altri pendolari hanno chiesto informazioni più puntuali e tempestive soprattutto quando ci sono disservizi.I comitati dei pendolari puntano a coinvolgere anche le istituzioni territoriali non solo sul tema del servizio ferroviario, ma anche in ordine alla parte attiva che i Comuni possono fare, per esempio, in materia di parcheggi delle auto e delle bici. Il sindaco di Romano Emilio Tognoli è intervenuto su questo tema illustrando ciò che il suo Comune ha fatto, citando il nuovo parcheggio da 70 posti nell'ex scalo merci grazie a un accordo con Fs e su quello che farà con interventi sulla viabilità. Ora si passa alla stesura della petizione e alla raccolta delle firme.Carlo Cantù

Orario Fs: le vere novità scatteranno dal 2008

Orario Fs: le vere novità scatteranno dal 2008

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO (03/12/2006)
Regione e Fs stanno lavorando per la definizione dell'orario in vigore dal 2008. Nuovo, basato sul fatto che la linea Milano-Treviglio avrà quattro binari, la Bergamo-Treviglio due e che, salto di montone sì o no, i treni tra Milano e Treviglio potrebbero raddoppiare.E nelle ultime riunioni milanesi, alla sede Fs, qualcosa è trapelato per bocca dei rappresentanti della Regione (nel trasporto regionale ferroviario è il Pirellone che programma i servizi). Il principio del futuro orario: collegamenti frequenti ma con tutte le fermate intermedie nell'area milanese che arriva a Treviglio, e treni più veloci, anche se meno frequenti, con due punti d'interscambio tra i due servizi a Pioltello e a Treviglio, per chi arriva da oltre Treviglio. Così non sono previsti da Brescia (per i bergamaschi della Bassa) e da Bergamo, treni che faranno fermate da Treviglio a Pioltello, dove si potranno utilizzare i treni del Passante.Le stazioni da Milano a Treviglio, con le nuove di Pozzuolo Martesana e Segrate, saranno servite da treni che vanno nel Passante da individuare tra la linea S5 oggi Pioltello-Varese e la linea S6 oggi Novara-Milano Porta Vittoria. Treni che andranno sulla linea esistente tra Milano e Treviglio, dove finiranno anche quelli Milano-Bergamo senza il salto di montone, anche ogni 15 minuti nelle ore di punta. I collegamenti veloci nelle ore di punta tra Bergamo e Milano e viceversa non faranno le nuove fermate di Arcene, Stezzano e Levate, servite da un collegamento navetta tra Bergamo e Treviglio, su cui si sta lavorando. Da Cremona insistono perché alcuni di questi treni navetta possano arrivare almeno fino a Crema. Sul fronte Milano-Venezia, tra Brescia e Milano ci saranno collegamenti intercity senza fermate intermedie, interregionali tra Milano e Verona (fermate Romano e Treviglio) e regionali con tutte le fermate da Brescia a Treviglio e poi non stop fino a Pioltello. Trattamento riservato anche ai Cremona-Treviglio-Milano: treni almeno ogni ora e intensificati nelle ore di punta.Tanti treni in più e un punto di domanda: riusciranno le Fs ad avere le locomotive e le carrozze necessarie, dato che sarà rivisto anche il nodo di Monza, sarà pronto il raddoppio della Carnate-Calolzio e la musica dovrebbe migliorare anche via Carnate?C. C.

3.12.06

STASERA ASSEMBLEA PUBBLICA SUI DISAGI DELLA LINEA FERROVIARIA

(tratto dal Giornale di Treviglio 01/12/2006)

Assemblea pubblica questa sera, venerdì, a palazzo Muratori, in piazza Roma per discutere i problemi della linea ferroviaria Milano-Brescia. I rappresentanti dei comitati pendolari della Direttrice 17 incontreranno l’onorevole Ezio Locatelli per illustrare disagi e ostacoli. Prevista anche la partecipazione ...

A Romano i pendolari della Brescia-Milano in assemblea sui disagi

(BresciaOggi 01/12/2006)

Stasera alle 21, nel Palazzo dei Muratori di Romano di Lombardia, il comitato dei pendolari della direttrice 17, Milano-Brescia, ha organizzato un incontro con l’onorevole EZIO LOCATELLI, membro della commissione trasporti della Camera, cui ha invitato i sindaci del territorio attraversato dalle linee ferroviarie Milano-Brescia, (tra i bresciani ha assicurato la sua presenza Andrea Cottinelli, di Rovato), Trenitalia, Regione, Provincia, e naturalmente i comitati e i pendolari, 21 mila persone.g.c.c.

Incontro Pendolari Direttrice 17 - On.Locatelli

Molto positivo l'incontro con l'on.Locatelli ieri a Romano di Lombardia.

L'onorevole ha illustrato quanto ha fatto per il trasporto ferroviario
correlato al nodo di treviglio, portandoci anche una bozza
di un'interpellanza parlamentare sulla situazione della direttrice 17,
alla quale aggiungerà alcune rimostranze che gli sono state riportate ieri.

Locatelli inoltre ha inoltre sollecitato i comitati pendolari
ha realizzare un tavolo con i rappresentanti del territorio per prepare
un documento sulla mobilità locale ed una raccolta firme
da presentare in regione. Su questa nuova iniziativa abbiamo avuto
subito l'adesione del sindaco di Romano e dei rappresentanti delle
amministrazioni comunali di Treviglio, Martinengo e Rovato, che
ringrazio per la presenza e con i quali e già cominciato confronto che
mi auguro porterà a risultati positivi.

(Dal Comitato di Morengo Bariano)

Pendolari fs oggi vertice a Romano

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO (01/12/2006)

Si ritrovano stasera alle 21 a Romano, nel palazzo dei Muratori, i comitati lombardi dei pendolari della linea ferroviaria Milano-Brescia-Verona-Venezia per fare il punto della situazione e valutare alcune iniziative da prendere. Sarà presente anche il deputato bergamasco di Rifondazione, Ezio Locatelli, membro della commissione Trasporti della Camera e autore di un'interpellanza parlamentare circa lo stato del servizio sulla linea, sulla situazione del quadruplicamento Pioltello-Treviglio e sul potenziamento della tratta Treviglio-Brescia. La soluzione suggerita nell'interpellanza è quadruplicare anche i binari tra Treviglio e Brescia. Questo tratto è interessato anche dalla nuova linea ad alta capacità Milano-Verona, a cura della Tav delle Fs. L'associazione «In Orario» di Brescia, il comitato di Morengo-Bariano e il comitato di Romano-Chiari-Rovato in queste settimane hanno puntato al coinvolgimento dei sindaci del territorio. Sono stati anche da quello di Brescia, Paolo Corsini, che ha promesso il suo appoggio. Tra poco meno di 10 giorni partirà il nuovo orario, che non introduce novità salvo l'impiego del treno Vivalto per la corsa delle 18,15 da Milano Centrale per Brescia, con le fermate bergamasche di Treviglio e Romano. Non ci sono i treni in più che i pendolari vorrebbero, rinviati all'orario del 2008 secondo i progetti della Regione e delle Fs. In un incontro a Milano, proprio con le Fs e con la Regione, i tre comitati hanno chiesto di introdurre subito modifiche migliorative su orari, pulizia e numero delle carrozze. Nel mirino le attese di alcuni treni a Treviglio per aspettare i convogli da Cremona, o che da Bergamo si devono immettere sulla linea Milano-Brescia-Venezia, quella da loro massicciamente utilizzata.

30.11.06

Legambiente: «Poveri PENDOLARI»

mercoledì 22 novembre 2006 cronaca pag. 12 -Brescia Oggi-
Legambiente: «Poveri PENDOLARI»
Sulla Brescia-Milano i viaggiatori salgono con il seggiolino pieghevole


Disservizi nel trasporto locale italiano: oltre il 53 per cento dei treni PENDOLARI subisce ritardo. La media - 5 minuti e mezzo - sale notevolmente a Milano, dove il 94 per cento dei convogli giunge in stazione con oltre 9 minuti di ritardo. I dati sono il risultato della campagna «PENDOLARIa», promossa da Legambiente e presentata ieri a Roma: tre giorni di controlli serrati sui treni in arrivo nelle stazioni di Roma, Milano (il «nodo pendolare più importante d’Italia», in cui confluiscono treni da oltre dieci linee), Bologna, Genova, Firenze e Napoli tra le 8 e le 10 del mattino.Un problema per i tanti che ogni giorno si recano al lavoro o a scuola servendosi dei mezzi ferroviari: «Sui treni PENDOLARI viaggia ogni giorno oltre 1 milione e mezzo di italiani, contro i 200mila che salgono su Eurostar e Intercity - ha ricordato il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta -. Il trasporto locale finora è stato la cenerentola e i risultati sono pagati ogni giorno dai cittadini PENDOLARI».La campagna di Legambiente evidenzia tutta una serie di disservizi legati allo stato di degrado generale dei vagoni e del sistema ferroviario: sporcizia, bagni inagibili, impianti rotti, sovraffollamento, mancanza di manutenzione. Con conseguenze, anche economiche, che devono pagare i cittadini: secondo un’indagine di «Altroconsumo», il danno medio sulla busta paga del pendolare è di 350 euro l’anno. Entrando nel dettaglio, e un dettaglio che ci riguarda da vicino, «sulla Brescia-Milano il sovraffollamento è cronico, c’è chi sale a bordo con il seggiolino pieghevole», mentre «sulla Bergamo-Treviglio-Milano a luglio del 2005 è stato inaugurato il tanto atteso raddoppio della linea (22 km) e l’ammodernamento di alcune piccole stazioni, ma i ritardi sono proseguiti», spiega Legambiente nel dossier. E intanto «restano ancora in cantiere - o in attesa di collaudo - opere correlate come sottopassaggi e strade di accesso che provocano la protesta dei sindaci».Disagio, ritardo, danno economico, ma anche questione ambientale: «Il trasporto su ferro rappresenta la cura principale al mal di smog che affligge le città italiane, e uno strumento decisivo per combattere i mutamenti climatici - continua Della Seta -. La nuova Finanziaria ha previsto 300 milioni di euro in tre anni per rafforzare il trasporto pubblico locale: assolutamente troppo poco rispetto alle necessità e ai 520 milioni che solo nel 2007 sono destinati a strade e autostrade. Occorre invertire la rotta, perché la qualità di un Paese si dimostra anche dai servizi pubblici che offre ai cittadini».Le risorse destinate al trasporto ferroviario, secondo Legambiente, sono ferme alle cifre del 2000: l’associazione critica non solo l’operato del Governo, ma anche l’atteggiamento delle Regioni, che preferiscono investire nelle infrastrutture autostradali e nell’Alta Velocità. In questo contesto, Legambiente ha presentato all’attenzione del Governo, delle Regioni e delle Ferrovie dello Stato quattro richieste nell’ambito delle politiche nazionali sui trasporti: maggiori investimenti per i nodi urbani; creazione di un fondo nazionale per i servizi del trasporto pendolare; definizione di una strategia per il potenziamento del trasporto pubblico locale; istituzione di una carta dei diritti del pendolare.L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, si è detto «pienamente d’accordo» con quanto denunciato da Della Seta, ma ha anche sottolineato come «se vogliamo avere i soldi per fare treni nuovi e investire, dobbiamo anche avere i soldi per poterli fare, altrimenti copriamo solo gli stipendi e i servizi saranno sempre peggiori». «La differenza di trattamento tra il treno pendolare, carente, e quello a lunga tratta - ha aggiunto Moretti -, è dovuta al fatto che il primo dipende da rapporti con Stato e Regioni e il secondo invece a una diversa apertura del mercato. Non abbiamo le risorse per poter sviluppare questo servizio, e non tutte le responsabilità sono delle Ferrovie dello Stato. Noi abbiamo la responsabilità d’impresa, la più importante, ma dobbiamo avere collaborazioni con gli altri e soprattutto certezza di rapporti contrattuali con Stato e Regioni».Procedure o non procedure, i disagi di chi tutti i giorni prende il treno per motivi di studio o lavoro non sono certo un’invenzione, come testimonia il diario quotidiano di Adele Ghilardi, esponente del COMITATO PENDOLARI Romano-Chiari-Rovato. «Lunedì 20 novembre il treno IR33604 ha maturato complessivamente un ritardo di circa 15 minuti nella stazione di Milano Centrale», informa Ghilardi, che aggiunge, quasi a volersi scusare: «Ero scesa a Lambrate». Una sorta di «legge del 15»: quindici minuti di soste per attesa della partenza programmata tra Romano e Treviglio (da orario ufficiale) e altrettanti minuti di ritardo maturati da Treviglio in poi. Dal canto suo, l’R10845 (altrimenti detto il «Morengo-express») è arrivato con 19 minuti di ritardo a Rovato: «È l'unica soluzione delle 18 per alcune stazioni come Morengo, Vidalengo e Calcio. E spesso non rispetta gli orari...».A questo punto, diventa una buona notizia l’annuncio arrivato da Moretti sugli aumenti delle tariffe ferroviarie: «Riguardano solo Eurostar, Intercity e Alta velocità. Il trasporto locale è coperto da contratti di servizio con le Regioni e lo Stato. Gli aumenti tariffari hanno a che vedere solo con i servizi liberi».

21.11.06

Comunicato ai Pendolari tratta Milano-Brescia

Comunicato ai Pendolari tratta Milano-Brescia

Venerdì 01 Dicembre alle ore 21, a Romano di Lombardia presso il Palazzo dei Muratori (sul lato sinistro della Parrocchia) si svolgerà un incontro dei pendolari della direttrice 17 (Milano-Brescia).
Sarà presente il deputato Ezio Locatelli, in qualità di membro della Commissione Trasporti della Camera.

Temi dell’incontro:
· Interpellanza presentata alla Camera dall’on. Locatelli, relativamente alle iniziative che si intende intraprendere per andare alla soluzione dei problemi che intaccano l’affidabilità e ostacolano lo sviluppo della direttrice 17; quale sia lo stato di avanzamento dei lavori di quadruplicamento Pioltello-Treviglio e se non si intenda operare per il raddoppio del tratto Treviglio-Brescia, al fine di rispondere alla domanda di potenziamento della rete ferroviaria esistente.

E’ importante una partecipazione numerosa, così da dimostrare il nostro serio interessamento al miglioramento della situazione, perciò siete tutti invitati a partecipare in prima persona e ad estendere l’invito ai vostri conoscenti pendolari e non.

Comitato Pendolari Romano-Chiari-Rovato
http://www.pendolari-romano-chiari-rovato.blogspot.com/
Associazione Brescia In Orario
email: bresciainorario@virgilio.it
Comitato Pendolari Morengo-Bariano
http://www.pendolari-morengo-bariano.blogspot.com/

13.11.06

Milano-Venezia: i pendolari chiedono modifiche agli orari

11/11/2006

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

Milano-Venezia: i pendolari chiedono modifiche agli orari
Hanno protestato e avanzato richieste precise per la modifica degli orari di molti treni i pendolari della linea ferroviaria Milano-Brescia, che giovedì sera a Milano, hanno partecipato ad un incontro con rappresentanti del gruppo Ferrovie dello Stato e della Regione lombardia. All'ordine del giorno della riunione gli orari dei treni previsti per il 2008 e le proposte di modifiche - tante e dettagliate - da parte dei pendolari. Tra i comitati di viaggiatori erano presenti anche quelli di Romano-Chiari-Rovato e Morengo-Bariano.Fino al termine del 2008, hanno spiegato Fs e Regione Lombardia, non ci saranno modifiche agli orari attuali: le istituzioni e il gruppo ferroviario vogliono attendere infatti che i quattro binari tra Milano e Treviglio siano del tutto operativi, dopo la conclusione dei lavori, prevista attualmente entro la fine del 2007.Le richieste di introdurre modifiche migliorative sono arrivate dai diversi comitati. «Tutti hanno ribadito che ci sono problemi per la pulizia e la manutenzione di alcuni treni – sottolineano dal comitato di Romano-Chiari-Rovato –. Sulla nostra linea, infatti, non abbiamo visto le locomotive nuove, che invece stanno viaggiando su altre linee, così come i vagoni nuovi. Fatta eccezione per i convogli Vivalto che hanno un nuovo treno sulla Milano-Brescia».Il pacchetto delle richieste che i pendolari hanno presentato ben in anticipo rispetto al 2008, è vario. «Abbiamo chiesto di far slittare il treno 2616 da Bergamo a Milano dopo il treno 10836 nella tratta da Treviglio a Milano, perché il ritardo di quel convoglio provoca ricadute anche su quello che utilizziamo noi».«Sappiamo che è stata la Regione – commentano invece i pendolari dell'associazione "In Orario", che si interessa di tutta la tratta Venezia-Milano – ad imporre l'inversione di orari, qualche anno fa, peggiorando la situazione del treno 10836, che è uno dei più affollati lungo la Milano-Brescia. C'è poi un caso più unico che raro in Italia, e cioè quello del treno interregionale 33604 da Venezia, che arriva puntuale e spesso in anticipo a Treviglio, dove però è costretto ad aspettare 10 minuti almeno, a causa di un treno regionale sempre in ritardo da Cremona. A questo punto abbiamo detto alle Ferrovie di posticipare la partenza del treno da Venezia, perché preferiamo uscire di casa 10 minuti dopo che non stare fermi a guardare la stazione di Treviglio».«I treni sono pieni e non vogliamo pensare a come si riempirebbero ulteriormente se fosse introdotto il ticket d'ingresso in auto a Milano. Non sappiamo dove potrebbero esser messi tutti i viaggiatori nelle ore di punta. Aggiustamenti importanti, anche di 4 o 5 minuti sugli orari di molti treni, si devono fare subito, senza aspettare due anni – aggiungono dal comitato di Chiari-Rovato-Romano –. Durante l'incontro a Milano ci è stato detto che per quest'anno bisognerà tenere duro e che si potranno individuare modifiche solo per casi di singoli treni. Abbiamo fatto presenti le nostre proposte e i nostri disagi. Ora attendiamo qualche risposta e vorremmo capire su quali basi si sta impostando l'orario ferroviario che terrà conto del quadruplicamento realizzato tra Milano e Treviglio».Carlo Cantù

5.11.06

FS Acquistare il biglietto diventa un'odissea

Giornale di Treviglio (20/10/2006)

La protesta del comitato pendolari: "l'abbonamento si compra solo nella biglietteria che resta chiusa il sabato.Venga almeno aperta a fine mese".
Ieri giovedì, i viaggiatori e i ferrovieri hanno esposto tutti i loro disagi all'onorevole Ezio Locatelli della Commissione trasporti della Camera.

laura crespi
(clu) Sportelli a mezzo ser­vizio, distributore automatico fuori uso da una settimana e la biglietteria del bar non sem­pre aperta. Munirsi del ta­gliando di viaggio prima di salire in vettura, come pre­scrive la voce istituzionale di Trenitalia, a Romano può es­sere una caccia al tesoro, se non addirittura una vera odis­sea.
La biglietteria della stazio­ne è aperta soltanto dal lunedì al venerdì, dalle 6 del mattino alle 12.30, mentre il distribu­tore, collocato nella sala d'at­tesa, è guasto da venerdì scor­so, probabilmente a causa di atti vandalici.
Acquistare il biglietto di­venta un'impresa impossibile nei giorni festivi, quando il bar, che ha in concessione la rivendita, è chiuso per turno. In questi giorni allo sprovve­duto viaggiatore che non si è premunito del carnet di viag­gio per le emergenze, non resta che sperare nella clemenza del controllore per evitare gabelle e pesanti sanzioni, fino a 30 euro su un biglietto di 5 euro.
Corsa a ostacoli anche per acquistare l'abbonamento fer­roviario per Milano. «Treno-milano» è in vendita soltanto alla biglietteria della stazione,
che è però chiusa il sabato. A fine mese, quando le migliala di pendolari romanesi devono rinnovarlo, le code infraset­timanali allo sportello sono lunghissime.
Infuriato, il comitato pen­dolari «Romano-Chiari-Rova-to» protesta: «Nonostante il po­tenziamento del bar della sta­zione, di cui siamo grati, ab­biamo grossi problemi a fine
mese. Un solo sportello aperto dalle 6 alle 12.30 soltanto dal lunedì al venerdì, è insufficien­te. Chiediamo che si preveda l'apertura la mattina del sa­bato almeno a fine mese».
E con l'autunno tornano a riproporsi gli annosi disagi per i viaggiatori. Oltre ai ri­tardi, il comitato pendolari nella sola giornata di lunedì scorso, 16 ottobre, ha segna-
lato cinque treni fuori orario anche di 40 minuti sulla sola direttrice Milano-Brescia nel­la fascia di punta pomeridia­na, si ripetono quotidiana­mente i problemi sui treni. L'associazione «Pendolari in orario», che riunisce i viag­giatori del Bresciano, denun­cia che alcune delle 13 car­rozze a disposizione sul treno 2088 Verona-Milano sono pri­ve di riscaldamento.
«La temperatura interna mi­surata lunedì mattina era di 12 gradi - ha segnalato Paolo Ri­vi, portavoce dell'associazio­ne - Tutto to scorso inverno abbiamo viaggiato in situazio­ni di forte disagio causato dal difettoso riscaldamento di que­sto treno. Nonostante i ripetuti interventi richiesti ed effettuati la situazione si sta ripresen­tando».
Ieri, giovedì, viaggiatori e ferrovieri hanno esposto i loro disagi all'onorevole Ezio Lo­catelli, membro della Commis­sione trasporti della Camera. Durante l'incontro, che ha vi­sto la presenza anche dei pen­dolari della direttrice 17 (Mi­lano-Brescia) e dei lavoratori della stazione di Romano, si è anche fatto il punto sui lavori di quadruplicamento della Mi­lano-Brescia e sul servizio, in particolare il numero di corse, tariffe, agevolazioni e bonus.

24.10.06

Da il Corriere della Sera del 20 ottobre 2006

23.10.06

«Aumenti solo se il servizio migliora»

Incontro dei comitati a Romano. Si punta a coinvolgere sindaci ed enti locali
ROMANO C'erano tutti i rappresentanti dei comitati pendolari della linea ferroviaria Milano-Brescia, giovedì sera, nel palazzo dei Muratori a Romano per l'incontro pubblico cui ha partecipato l'onorevole Ezio Locatelli (Rifondazione comunista), membro della Commissione trasporti della Camera dei deputati.Il parlamentare ha chiesto ai comitati di puntare al coinvolgimento dei sindaci e delle istituzioni territoriali a sostegno delle richieste degli oltre 21 mila viaggiatori quotidiani della Milano-Brescia, di cui una buona metà sono bergamaschi della Bassa. Erano presenti i pendolari dell'Associazione «In Orario» di Brescia, quelli del Comitato pendolari di Morengo-Bariano e quelli del Comitato di Chiari-Romano-Rovato, concordi nel sottolineare le criticità del servizio. In sala anche il sindaco di Romano, Emilio Tognoli, per anni pendolare a Milano.Diversi gli aspetti sollevati nel corso dell'assemblea, a cominciare dal quadruplicamento Milano-Treviglio. «Vogliamo sapere quando e come finirà, quando ci saranno interventi di potenziamento sulla Treviglio-Brescia», hanno chiesto i pendolari, che vogliono sedersi attorno a un tavolo con Regione e Fs quando si tratterà di definire il nuovo orario ferroviario in vigore dal 2008.Tante le proteste e le richieste: più treni tra Milano e Brescia, carrozze confortevoli e pulite e locomotive nuove. Attenzione anche ai collegamenti non stop tra Milano e Brescia e aumento delle carrozze per certi treni interregionali oggi strapieni. E poi ancora richieste di informare i viaggiatori, e una verifica dello stato delle stazioni e dei loro servizi, come i parcheggi. Sulle tariffe: «Diciamo no agli aumenti ventilati dalla Regione perché non c'è nessun miglioramento del servizio. Con le Fs riusciamo a confrontarci, con la Regione meno: ci ha sempre detto no», hanno sottolineato i comitati. Già in calendario, a dicembre, un nuovo incontro a Romano tra i comitati, Locatelli e le istituzioni che vorranno confrontarsi.Carlo Cantù

22.10.06

PENDOLARI, ritorna la protesta


«La legge Lunardi ha tolto risorse ai trasporti pubblici». Cattaneo: «Incontratevi»


di Giancarlo Chiari
C’era solo l’onorevole Ezio Locatelli, pendolare storico della Lecco Bergamo Brescia, all’incontro dei comitati dei PENDOLARI (Associazione Brescia in orario, COMITATO PENDOLARI ROMANO - Chiari - Rovato, COMITATO Morengo Bariano) sui problema della direttrice 17, esposti per l’ennesima volta da Adele Ghilardi. Per i comitati è stata l’occasione per ribadire critiche e proposte. «Non possiamo accettare che le ferrovie ci dicano dobbiamo scegliere se farvi viaggiare meglio o farvi viaggiare» hanno ribadito i presenti, una trentina nonostante il maltempo che sconsigliava una passeggiata fino al palazzo dei muratori di ROMANO. A rispondere a critiche e proposte i PENDOLARI si aspettavano qualche esponente delle Regione o delle Ferrovie, ma nessuno, tra gli invitati si è fatto vedere e le uniche proposte sono state quindi quelle dell’onorevole Locatelli, che si è dichiarato disponibile a nuovi incontri per tenere sotto controllo la situazione e i suoi sviluppi in Lombardia. «Incontrerò tutti i comitati dei PENDOLARI delle diverse tratte ferroviarie lombarde - ha dichiarato - per portarne le richieste in commissione trasporti, augurandomi di diventare punto di riferimento credibile per tutti, nel quadro della situazione nazionale dei trasporti, che è stata lasciata dal centro destra in condizioni disastrose. Intendo redigere un nuovo documento sulla politica dei trasporti che preluda al rilancio di quello pubblico, in particolare di quello ferroviario, premessa per risolvere seriamente non solo i problemi del traffico ma quelli dell’inquinamento delle grandi città».Locatelli ha contestato le scelte del governo Berlusconi: «La legge obbiettivo di Lunardi ha comportato un fortissimo disinvestimento dal trasporto pubblico. Anas, Alitalia sono in condizioni finanziarie disastrose. Il taglio continuo di finanziamenti alle ferrovie dello stato ha provocato disastri soprattutto per il trasporto regionale e interregionale. Le grandi opere servono un’utenza minoritaria e non il trasporto pendolare di ogni giorno al servizio di milioni di persone che si spostano per studio e di lavoro. Le finanziarie che hanno tagliato i trasferimenti nelle ferrovie vedono la Lombardia regione con la massima criticità di trasporti: la soluzione non sono le autostrade ma l’adeguamento a livello europeo dei trasporti pubblici e purtroppo le condizioni di Anas Fs e Alitalia bastano a prosciugare le risorse di una normale finanziaria».Locatelli ha elogiato l’impegno dei comitati, necessario per imporre che si affrontino i problemi ed ha presentato le sue proposte avanzate con emendamenti alla finanziaria per l’immediato: la possibilità per i PENDOLARI di dedurre dal reddito il costo degli abbonamenti, «gli abbonamenti di studenti e lavoratori devono essere tolti dalla dichiarazione dei redditi perché sono un costo», la riduzione dei compensi degli alti dirigenti «che hanno i compensi più alti d’Europa, mentre i dipendenti hanno i più bassi», investimenti immediati per la sicurezza e una raccomandazione per uno stanziamento di 150 milioni di euro subito per affrontare alcuni dei problemi sollevati dai PENDOLARI. Polemizzando con la regione Locatelli ha contestato la forte diversità tariffaria con le regioni confinanti, il mancato incremento di corse per PENDOLARI e una regolare manutenzione prodotti dall’esternalizzazione dei servizi. «Se gli emendamenti dovessero decadere perché il governo porrà la fiducia per superare l’ostruzionismo del centro destra, questi emendamenti, finiranno in un maxiemendamento del governo. Sono stato pendolare per tantissimo tempo e lo sono tuttora: quindi condivido e comprendo i problemi de PENDOLARI». Dopo le proposte di Locatelli, che hanno incontrato il consenso dei comitati, l’incontro si è chiuso con l’accordo per un nuovo appuntamento tra qualche mese puntando alla presenza di esponenti delle regione e responsabili delle ferrovie.All’indomani dell’incontro tra i comitati dei PENDOLARI della Milano - Brescia, ieri è proseguito il lavoro della Cabina di regia del Servizio ferroviario Regionale, coordinato da Raffaele Cattaneo assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità che giovedì ha incontrato i vertici di Trenitalia e Ferrovie Nord: esaminando le relazioni su puntualità e soppressioni Cattaneo ha chiesto un resoconto giornaliero del trasporto ferroviario regionale e con i responsabili del settore ha analizzato lo stato di avanzamento delle opere in corso. Nell’incontro è emerso che le due società a causa del vandalismo, da chi imbratta l'esterno a chi distrugge sedili e interni, spendono ogni anno cifre rilevanti, Trenitalia circa 730 mila euro, il 40 per cento della spesa per la pulizia delle carrozze, mentre le Nord nel solo 2006 hanno dovuto spendere cifre rilevanti per cambiare 8.600 sedili e rimuovere 15.500 metri quadrati di graffiti. Cattaneo, ha concluso l’incontro invitando le Nord e Trenitalia a incontri con i comitati dei PENDOLARI per raccogliere osservazioni e proposte.
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Pendolari increduli: c'è il «Vivalto», viaggio di lusso



Sono stati tanti i pendolari che lunedì sera a Milano si sono stropicciati gli occhi, increduli, quando hanno visto il nuovo treno Vivalto (nella foto) al posto di quello abituale che parte dalla stazione centrale di Milano alle 18,15 diretto a Brescia, con le fermate bergamasche di Treviglio e Romano. In gergo tecnico, che i pendolari conoscono bene, è il treno 2619, fino a lunedì campione in negativo per le carrozze vecchie e malandate e sempre piene di viaggiatori, trattandosi di uno dei convogli più affollati nell'ora di punta.L'altra sera invece c'era il Vivalto, con sette carrozze a due piani con aria condizionata, impianto audio e video, più di 900 posti a sedere, illuminato e pulito e con arredi che lo fanno assomigliare più a un eurostar che a un treno per pendolari. Tra le chicche del Vivalto anche le mappe tattili, le pulsantiere per i non vedenti e il sistema di videosorveglianza. È stato il viaggio d'esordio di questo nuovo treno con i pendolari della Milano-Brescia. Alla fine dell'anno saranno 5 i Vivalto comprati da Trenitalia e impiegati in Lombardia.Sulla Milano-Brescia a regime, con l'arrivo del nuovo orario dal 10 dicembre, il treno 2619 dovrebbe essere sempre un Vivalto. Da oggi a dicembre, invece, il nuovo treno ci sarà ma non tutti i giorni: si alternerà al vecchio treno che i pendolari della Bassa ben conoscono. «I pendolari del R 2619 ringraziano tutti per l'ingresso del Vivalto», si legge nella mail dei comitati della linea Milano-Brescia, inviata a Trenitalia e alla Regione. «È il segnale di attenzione che Trenitalia ci aveva promesso rispetto ai problemi del nostro viaggiare quotidiano - commenta il comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato - le carrozze climatizzate fino a oggi sono andate su tantissime altre linee meno che sulla nostra, e ci siamo trovati con i treni più vecchi e sporchi».Per la cronaca, il viaggio del Vivalto si è concluso a Brescia con una decina di minuti di ritardo rispetto al previsto, ma molti pendolari probabilmente per questa volta non se ne sono accorti.Carlo Cantù

20.10.06

Pendolari increduli: c'è il «Vivalto», viaggio di lusso

Sono stati tanti i pendolari che lunedì sera a Milano si sono stropicciati gli occhi, increduli, quando hanno visto il nuovo treno Vivalto (nella foto) al posto di quello abituale che parte dalla stazione centrale di Milano alle 18,15 diretto a Brescia, con le fermate bergamasche di Treviglio e Romano. In gergo tecnico, che i pendolari conoscono bene, è il treno 2619, fino a lunedì campione in negativo per le carrozze vecchie e malandate e sempre piene di viaggiatori, trattandosi di uno dei convogli più affollati nell'ora di punta.L'altra sera invece c'era il Vivalto, con sette carrozze a due piani con aria condizionata, impianto audio e video, più di 900 posti a sedere, illuminato e pulito e con arredi che lo fanno assomigliare più a un eurostar che a un treno per pendolari. Tra le chicche del Vivalto anche le mappe tattili, le pulsantiere per i non vedenti e il sistema di videosorveglianza. È stato il viaggio d'esordio di questo nuovo treno con i pendolari della Milano-Brescia. Alla fine dell'anno saranno 5 i Vivalto comprati da Trenitalia e impiegati in Lombardia.Sulla Milano-Brescia a regime, con l'arrivo del nuovo orario dal 10 dicembre, il treno 2619 dovrebbe essere sempre un Vivalto. Da oggi a dicembre, invece, il nuovo treno ci sarà ma non tutti i giorni: si alternerà al vecchio treno che i pendolari della Bassa ben conoscono. «I pendolari del R 2619 ringraziano tutti per l'ingresso del Vivalto», si legge nella mail dei comitati della linea Milano-Brescia, inviata a Trenitalia e alla Regione. «È il segnale di attenzione che Trenitalia ci aveva promesso rispetto ai problemi del nostro viaggiare quotidiano - commenta il comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato - le carrozze climatizzate fino a oggi sono andate su tantissime altre linee meno che sulla nostra, e ci siamo trovati con i treni più vecchi e sporchi».Per la cronaca, il viaggio del Vivalto si è concluso a Brescia con una decina di minuti di ritardo rispetto al previsto, ma molti pendolari probabilmente per questa volta non se ne sono accorti.Carlo Cantù

17.10.06

Romano, un'impresa fare i biglietti .....

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

Romano, un'impresa fare i biglietti
I lavori di quadruplicamento tra Milano e Treviglio, lo stato del servizio e le proposte per il nuovo orario ferroviario saranno al centro dell'assemblea che i pendolari della linea Milano-Venezia (sia i bergamaschi della Bassa che quelli della provincia di Brescia) hanno organizzato per giovedì a Romano. L'appuntamento si terrà nel palazzo dei Muratori alle 21 e vedrà la partecipazione dell'onorevole Ezio Locatelli, membro della commissione Trasporti di Montecitorio. Sono stati invitati anche i dipendenti delle Fs.
Intanto, questa settimana non è iniziata affatto bene per i pendolari del treno interregionale 33604 che parte da Venezia e arriva a Milano, con le fermate bergamasche di Romano e di Treviglio. «Il treno è partito con 20 minuti di ritardo da Brescia ed è arrivato con 35 minuti a Milano - sottolineano dal Comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato - è un treno superaffollato e l'ultimo della fascia oraria calda dei pendolari. Chiediamo che venga fatto partire da Verona e non da Venezia se questo può servire a migliorarne la puntualità».
Il comitato mette l'accento anche sulla disagevole situazione della stazione di Romano: «La biglietteria automatica è fuori combattimento da venerdì scorso per colpa dei vandali, la domenica la biglietteria e il bar di stazione sono chiusi e dove si fanno allora i biglietti?», domanda il Comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato con la richiesta che la biglietteria di Romano resti aperta per più ore rispetto a oggi, almeno di sabato e nei giorni di fine mese quando si devono rinnovare gli abbonamenti dei treni. Tenuto anche conto che certi abbonamenti come TrenoMilano, che integra il biglietto Fs con quello Atm, si vende solo nella biglietteria della stazione, aperta solo dalle 6 alle 12 dal lunedì al venerdì lavorativi», chiude la sua protesta il comitato.
Carlo Cantù

Uniti contro i disservizi»...

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

Dai comitati della tratta bresciana scatta una nuova protesta: «Uniti contro i disservizi»
Mentre in Regione si pensa a nuove strategie per risollevare le sorti del sistema ferroviario lombardo, ragionando su una duplice strategia che combina servizi pubblici con quelli privati, i pendolari bergamaschi si confrontano giorno per giorno con disservizi, disagi e il bisogno di trovare nuovi partner di discussione per i soliti problemi: ritardi, malfunzionamenti e l'annoso salto del montone, l'ambito svincolo che dovrebbe raccordare i due binari della Bergamo-Treviglio con i due nuovi della futura Alta velocità Milano-Venezia, scavalcando gli esistenti.L'INTERVENTO DI RAIMONDI Il presidente della commissione Trasporti del Pirellone, il bergamasco Marcello Raimondi (Forza Italia), ha scritto una lettera all'assessore regionale Raffaele Cattaneo e contattato il Comitato pendolari bergamaschi rinnovando il suo impegno a sensibilizzare il presidente della Provincia Valerio Bettoni e altri uomini politici della Bergamasca per smuovere le acque sulla questione dello scavalco. Intanto Ezio Locatelli, membro della commissione Trasporti della Camera, giovedì alle 21 sarà a Romano (al palazzo dei Muratori) per incontrare i pendolari della direttrice 17 (Milano-Brescia) e i lavoratori delle Fs della stazione di Romano.BERGAMO-ROVATO, IDEA RADDOPPIO «La linea Bergamo-Brescia, come già la linea Bergamo-Treviglio, ha usufruito del doppio binario fino all'inizio del secolo scorso e tuttora conserva le strutture adatte per ospitare un secondo binario su gran parte della Bergamo-Rovato – scrivono i pendolari della tratta –. La cosa interessante è che per alcuni chilometri del tracciato il secondo binario è ancora presente e la proposta che avanziamo è quella di "rivalutare" questi tratti di binario integrandoli, una volta rinnovati e adeguati con i necessari interventi tecnologici, in un progetto globale per la creazione di una linea che colleghi rapidamente l'ovest bresciano a Brescia e a Bergamo».RISOLTO IL PROBLEMA PAGAMENTI Anche se con un mese di ritardo, è stato risolto il problema legato ai pagamenti elettronici degli abbonamenti mensili per i biglietti stabiliti da fascia chilometrica, come quelli su Milano. Ora, come succedeva fino allo scorso agosto, è nuovamente possibile pagare gli abbonamenti anche con carta di credito e bancomat. PROTESTA DALLA TRATTA BRESCIANA A muoversi sono i comitati della direttrice 17 (Associazione In Orario sezione di Brescia, Il Comitato Pendolari Romano-Chiari-Rovato, Il Comitato Pendolari Morengo-Bariano) che hanno preparato una bozza di comunicato inviata alle associazioni e ai comitati pendolari della Lombardia. «Cari amici pendolari – vi si legge –, crediamo fermamente sia arrivato il momento di unirci per far arrivare in Regione Lombardia e al ministro dei Trasporti a Roma la nostra feroce protesta contro il nuovo tentativo di procedere ad una nuova stagione di pesanti stangate e aumenti tariffari per tutti i pendolari lombardi. È ora arrivato il momento di farci vedere uniti e parlare con una voce sola. Paghiamo i biglietti e abbonamenti più cari d'Italia – continua il comunicato –, mentre dal punto di vista del servizio offerto nulla di quanto era stato promesso è stato mantenuto: pulizia, manutenzione, sicurezza, puntualità, nuovi locomotori, nuovi treni, nuove infrastrutture. Facciamo quindi appello a tutti i comitati pendolari lombardi perché il prossimo inverno diventi una stagione molto calda, sul fronte della protesta, attraverso tutti gli strumenti che riterremo più utili, a partire dallo sciopero del biglietto, alle denunce sullo stato di degrado del servizio offerto, all'occupazione dei binari e delle stazioni». Se il documento si conclude chiedendo «a tutte le associazioni di sottoscriverlo» e «contestualmente a sospendere qualsiasi rapporto con l'attuale direzione regionale ai trasporti», il Comitato pendolari bergamaschi ha deciso di non aderire al progetto: «Crediamo sia sbagliato sospendere i rapporti – spiegano dal Comitato –, così come siamo contrari all'occupazione dei binari e delle stazioni come forma di protesta: la consideriamo una lotta autolesionista che danneggia i pendolari e i viaggiatori».Fabiana TinagliaDai comitati della tratta bresciana scatta una nuova protesta: «Uniti contro i disservizi»Mentre in Regione si pensa a nuove strategie per risollevare le sorti del sistema ferroviario lombardo, ragionando su una duplice strategia che combina servizi pubblici con quelli privati, i pendolari bergamaschi si confrontano giorno per giorno con disservizi, disagi e il bisogno di trovare nuovi partner di discussione per i soliti problemi: ritardi, malfunzionamenti e l'annoso salto del montone, l'ambito svincolo che dovrebbe raccordare i due binari della Bergamo-Treviglio con i due nuovi della futura Alta velocità Milano-Venezia, scavalcando gli esistenti.L'INTERVENTO DI RAIMONDI Il presidente della commissione Trasporti del Pirellone, il bergamasco Marcello Raimondi (Forza Italia), ha scritto una lettera all'assessore regionale Raffaele Cattaneo e contattato il Comitato pendolari bergamaschi rinnovando il suo impegno a sensibilizzare il presidente della Provincia Valerio Bettoni e altri uomini politici della Bergamasca per smuovere le acque sulla questione dello scavalco. Intanto Ezio Locatelli, membro della commissione Trasporti della Camera, giovedì alle 21 sarà a Romano (al palazzo dei Muratori) per incontrare i pendolari della direttrice 17 (Milano-Brescia) e i lavoratori delle Fs della stazione di Romano.BERGAMO-ROVATO, IDEA RADDOPPIO «La linea Bergamo-Brescia, come già la linea Bergamo-Treviglio, ha usufruito del doppio binario fino all'inizio del secolo scorso e tuttora conserva le strutture adatte per ospitare un secondo binario su gran parte della Bergamo-Rovato – scrivono i pendolari della tratta –. La cosa interessante è che per alcuni chilometri del tracciato il secondo binario è ancora presente e la proposta che avanziamo è quella di "rivalutare" questi tratti di binario integrandoli, una volta rinnovati e adeguati con i necessari interventi tecnologici, in un progetto globale per la creazione di una linea che colleghi rapidamente l'ovest bresciano a Brescia e a Bergamo».RISOLTO IL PROBLEMA PAGAMENTI Anche se con un mese di ritardo, è stato risolto il problema legato ai pagamenti elettronici degli abbonamenti mensili per i biglietti stabiliti da fascia chilometrica, come quelli su Milano. Ora, come succedeva fino allo scorso agosto, è nuovamente possibile pagare gli abbonamenti anche con carta di credito e bancomat. PROTESTA DALLA TRATTA BRESCIANA A muoversi sono i comitati della direttrice 17 (Associazione In Orario sezione di Brescia, Il Comitato Pendolari Romano-Chiari-Rovato, Il Comitato Pendolari Morengo-Bariano) che hanno preparato una bozza di comunicato inviata alle associazioni e ai comitati pendolari della Lombardia. «Cari amici pendolari – vi si legge –, crediamo fermamente sia arrivato il momento di unirci per far arrivare in Regione Lombardia e al ministro dei Trasporti a Roma la nostra feroce protesta contro il nuovo tentativo di procedere ad una nuova stagione di pesanti stangate e aumenti tariffari per tutti i pendolari lombardi. È ora arrivato il momento di farci vedere uniti e parlare con una voce sola. Paghiamo i biglietti e abbonamenti più cari d'Italia – continua il comunicato –, mentre dal punto di vista del servizio offerto nulla di quanto era stato promesso è stato mantenuto: pulizia, manutenzione, sicurezza, puntualità, nuovi locomotori, nuovi treni, nuove infrastrutture. Facciamo quindi appello a tutti i comitati pendolari lombardi perché il prossimo inverno diventi una stagione molto calda, sul fronte della protesta, attraverso tutti gli strumenti che riterremo più utili, a partire dallo sciopero del biglietto, alle denunce sullo stato di degrado del servizio offerto, all'occupazione dei binari e delle stazioni». Se il documento si conclude chiedendo «a tutte le associazioni di sottoscriverlo» e «contestualmente a sospendere qualsiasi rapporto con l'attuale direzione regionale ai trasporti», il Comitato pendolari bergamaschi ha deciso di non aderire al progetto: «Crediamo sia sbagliato sospendere i rapporti – spiegano dal Comitato –, così come siamo contrari all'occupazione dei binari e delle stazioni come forma di protesta: la consideriamo una lotta autolesionista che danneggia i pendolari e i viaggiatori».Fabiana Tinaglia

15.10.06

Comunicato ai Pendolari tratta Milano-Brescia

Comunicato ai Pendolari tratta Milano-Brescia
Giovedì 19 Ottobre alle ore 21, a Romano di Lombardia presso il Palazzo dei Muratori (sul lato sinistro della Parrocchia) si svolgerà un incontro dei pendolari della direttrice 17 (Milano-Brescia) e dei lavoratori delle stazioni sulla linea.
Sarà presente il deputato Ezio Locatelli, in qualità di membro della Commissione Trasporti della Camera.

Temi dell’incontro:
· Lavori di quadruplicamento;
· Convenzioni e contratti di servizio;
· Situazione attuale: materiale rotabile, numero di corse, comunicazione, tariffe, agevolazioni per estensione della validità dell’IC PASS e calcolo Bonus;

E’ importante una partecipazione numerosa al fine di dimostrare il nostro serio interessamento al miglioramento della situazione, perciò siete tutti invitati a partecipare in prima persona e ad estendere l’invito ai vostri conoscenti pendolari e non.

Comitato Pendolari Romano-Chiari-Rovato
Associazione Brescia In Orario
Comitato Pendolari Morengo-Bariano

10.10.06

«Tariffe più care? Siamo infuriati»

-IL COMITATO DEI PENDOLARI «IN ORARIO»
«Tariffe più care? Siamo infuriati»
«Inaccettabile chiedere agli utenti i soldi per l’acquisto di nuovi treni»


C’è anche Luigi Barbieri, sull’interregionale 2088 del lunedì mattina. E per una volta l’uomo dell’associazione dei pendolari bresciani «In orario» non pensa ai servizi igienici sporchi, ai vetri rotti e a tutte le altre magagne che mette in mostra il treno quotidiano. Nella testa gli gira la proposta «indecente» del nuovo assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità Raffaele Cattaneo. «In commissione - ricorda Barbieri - ha proposto di aumentare le tariffe per raccogliere i 50 milioni di euro necessari all’acquisto di nuovi treni: siamo infuriati». Infuriati perché, spiega, «abbiamo già le tariffe più alte d’Italia da sei anni». Tant’è che qualcuno aveva preso l’abitudine di far l’abbonamento a Peschiera, in Veneto, per pagare meno grazie alle tariffe interregionali. Ma a indispettirlo di più sono le «promesse di investimenti fatte a più riprese senza che si sia mai visto niente di concreto». Anche stavolta si tratterebbe di pagare, e «aspettare almeno fino al 2010, sempre che i soldi non vengano poi utilizzati per altri fini». E intanto, «salvo qualche eccezione possiamo solo dire che il servizio è peggiorato».I rappresentanti dei pendolari bresciani sono tanto «infuriati» che hanno persino disertato l’incontro con Cattaneo, il 20 settembre scorso. «Non siamo andati - spiega Barbieri - perché ci aspettavamo risposte alle promesse precedenti relative alla nostra tratta, e non sono arrivate». Si aspettava che arrivassero le 6 motrici 464 «che avrebbero impedito i guasti e le fermate lungo i binari», e i due treni nuovi in sostituzione dei convogli locali. Tutto questo non è accaduto, e «noi vogliamo che prima si mantengano le promesse - avverte Barbieri -, poi e soltanto poi saremo disposti a discutere del futuro del trasporto pubblico in Lombardia». E per dirla tutta, secondo i pendolari dell’associazione In Orario «anche la Loggia e il Broletto dovrebbero muoversi di più per l’inizio del quadruplicamento fra Treviglio e Brescia». mi.va.

APPUNTI DI VIAGGIO

APPUNTI DI VIAGGIO

«Assalto» al posto libero
(non proprio in carrozza)

«Einmal ist keinmal». Quello che è accaduto una volta sola è come se non fosse mai accaduto, dice un proverbio tedesco. Nella fattispecie, chi è salito una volta sul treno dei pendolari per Milano è come se non lo avesse mai fatto. Bisogna passarci gli anni ad alzarsi alle 6 di mattina, a sgomitare per agguantare un posto, a soffrire il freddo o il caldo per le bizze dei sistemi di climatizzazione, a trovarsi fermi sui binari senza sapere quando si riparte. E allora si capisce come il lavoro possa essere una conquista quotidiana.
«Einmal ist keinmal», e il cronista su quell’interregionale 2088 c’è salito una volta sola, ieri mattina. Sa che non lo farà più, non domani almeno, e forse neanche tra un mese. Ha visto distinti liberi professionisti e giovani universitari, dipendenti che devono timbrare il cartellino e attempati signori che sui treni hanno passato una vita, uomini e donne. Li ha osservati come in un’istantanea che li fissa immobili nella memoria una volta per tutte. Sa che la scena si ripeterà stamattina e domani, e per gli altri giorni a venire, tutte le settimane, con il freddo dell’inverno e il caldo dell’estate. Si sforza di cogliere il senso di una ripetitività sgradevole. Non è facile. A vederla così, per una volta sola, la scena dell’assalto al treno può suscitare pensieri leggeri, anche di irriverente divertimento. Ma intuisce che a dargli il vero significato è l’implacabile ripetitività.
Il treno 2088 è in perfetto orario, nel casuale lunedì mattina di ottobre. L’aria delle 7.30 è fresca, ma non fredda. In un tempo che fa sentire ancora echi d’estate, pure il popolo dei pendolari arriva puntuale all’appuntamento sul binario 2 della stazione di Brescia. Il convoglio stride, si ferma. La gente è tanta, ma la sosta non ha bisogno di allungarsi più di tanto. Si sale in fretta non per chissà quale strana sollecitudine, solo per garantirsi un posto a sedere che fa arrivare meno stanchi al lavoro.
Bisogna doppiare Ospitaletto, avvicinarsi a Rovato perché si attenui il viavai di chi dura a rassegnarsi e peregrina chiedendo di un posto libero. Ma i sedili non si moltiplicano, e bisogna cercare la sistemazione meno faticosa, appoggiati da qualche parte, attaccati a una maniglia con il giornale che neanche si ha voglia di sfogliare.
La ressa copre le magagne. I sedili tutti occupati sembrano quasi puliti, ma i viaggiatori cercano almeno di non appoggiare la testa. Si vede, però che il treno è stato pulito, sommariamente. Sarà per il lunedì? Sarà che le carrozze sono state utilizzate il giorno prima per il trasporto delle tifoserie del calcio? A volte capita, e chi il treno lo prende tutti i giorni lo sa bene, e lo ripete.
La temperatura, dentro, è quasi piacevole come lo era fuori, sul binario due. Forse il climatizzatore è spento, e si va bene. Il treno corre verso la metropoli senza intoppi. Da qualche tempo è così, e non c’è molta apprensione. Si spera solo che duri. Chi può sonnecchia. Pochi parlano, a bassa voce. Neanche i cellulari squillano, a quest’ora del mattino.
Passa Treviglio, da lì in poi ci s’infila in un collo di bottiglia che può riservare brutte sorprese. Convergono in quel punto altre linee ferroviarie, i convogli si moltiplicano, i binari si affollano e un piccolo guasto può bloccare tutto. Ma il 2088 continua con la sua andatura spedita. Allo scompartimento si affaccia un conduttore. Non chiede i biglietti, ma se qualcuno prosegue per Voghera, il capolinea. Arrivano silenziosi cenni di diniego. Cosa vorrà dire? Chi su quel treno sale abitualmente lo sa. Capisce subito che non continuerà la sua corsa e si fermerà a Milano Centrale. Non c’è più neanche bisogno di spiegare la cosa. Se qualcuno dovesse proseguire scenderà e cambierà treno. E puntualmente, una volta arrivati sotto le grandi volte metalliche della stazione, gli altoparlanti annunciano che il 2088 si ferma lì. Capita spesso, ma i pendolari vanno nella capitale lombarda e fanno spallucce.
L’unica fermata intermedia è a Lambrate, e si arriva in orario. Per molti è la fine del viaggio. Il treno quasi si svuota, e le magagne vengono alla luce. Le macchie sulla tappezzeria dei sedili, la polvere sotto le poltroncine… i pendolari sanno quello che dicono, quando parlano di pulizia.
A continuare verso la stazione centrale sono per lo più studenti universitari. Parlano di lezioni e di professori, di libri e dispense. Hanno altro per la testa, loro, sono giovani e con energie da vendere. Il treno è occasione di stare insieme prima di disperdersi tra le facoltà, e chi affolla le carrozze un anno dopo l’altro fino alla pensione fa parte di un altro pianeta.
Alla fine il viaggio ha termine. Sono le 8.33 esatte, quando le porte si aprono per l’ultima volta e il convoglio si svuota. Tre minuti di ritardo significano una puntualità quasi assoluta. Il lunedì che ha aperto questa settimana è andato bene, tutto sommato. Ora il pensiero dei più è al ritorno, e ai giorni che verranno. Per i pendolari non c’è una volta sola. mi.va.

VITA DA PENDOLARE.

VITA DA PENDOLARE.
Sveglia all’alba, sgomitate per salire, convogli insufficienti: abbiamo provato il viaggio «in diretta»
Brescia-Milano, incubo quotidiano

Il treno delle 7.28 è puntuale, ma super-affollato e sporco. L’intercity «esaurito»
di Mimmo Varone
Si sono alzati alle 6.30, qualcuno anche prima. Come tutte le mattine sono pronti all’assalto dell’interregionale 2088 delle 7.28. Quello e non altri, perché dicono che sia l’unico a viaggiare in orario.Il marciapiede del binario 2 della stazione di Brescia è stracolmo. E’ lunedì mattina, ed è giorno di ressa grande, più che nel resto della settimana. Gli occhi assonnati si fanno vigili e attenti, quando si annuncia l’arrivo del treno da Verona. E’ in orario, come capita da un mese a questa parte.Scatta subito la corsa al posto. Il popolo dei pendolari ondeggia, tutti cercano di trovarsi davanti a una porta, quando il convoglio si fermerà. Sanno che l’unica speranza di viaggiare seduti è salire a bordo per primi. Non c’è galanteria. Chi prima arriva si sistema, le signore e gli anziani si arrangino. E’ la lotta per la sopravvivenza. I tempi moderni dovrebbero affrancare l’uomo dalle necessità quasi primarie, come il viaggiare seduti dopo una levataccia e con la prospettiva di una giornata di lavoro. Invece sembra spingere indietro ai primordi.Si gioca di furbizia. Non è bella la vita , se per andare al lavoro si fatica quanto o più che al lavoro. A condividere le peripezie del viaggio verso Milano, per una volta c’è anche il cronista. Ma farlo tutte le sante mattine è altra cosa. Quelli di Trenitalia «si sono fatti furbi - è il leit motiv che ci accompagna verso Milano -: fanno viaggiare in orario il treno che prendono i più». E anche loro, i pendolari, rispondono con la furbizia di cui sono capaci. Mobilitano i colleghi di Desenzano, che mettono la borsa sul sedile quel tanto che basta per tenerlo occupato fino alla ressa di Brescia. Qualcuno si è persino munito di seggiolino pieghevole.Per non farsi il cattivo sangue cercano di prenderla con filosofia. Finchè si può. Alzarsi prima non è sufficiente, ma è necessario. Alle 7.37 c’è un altro convoglio che va verso la capitale meneghina, però fa quattro fermate e questo una sola. L’altro quando arriva a Treviglio pare che debba dar la precedenza a tutti e arrivare in orario diventa una scommessa. Ieri mattina, poi, prendere l’intercity delle 8.05 (a prenotazione obbligatoria) era proprio impossibile. Da domenica sera era già tutto pieno.Dunque, si sale sul 2088, stipati come sardine. Renato Gozio è un libero professionista di mezz’età. Appena sale saluta gli amici che gli hanno tenuto il posto e si siede. «Ci siamo messi d’accordo - rivela -: il primo che sale occupa anche per gli altri».Gozio è il primo a dire che quel treno inizia a viaggiare in orario. «Qualche volta è pure abbastanza pulito - aggiunge - ma dipende dai giorni, a volte fa proprio schifo». Magari quelli che scendono a Brescia «hanno appena fatto colazione - osserva - e lasciano i rifiuti dappertutto». Il peggio, tuttavia, arriverà con l’inverno «quando il climatizzatore è sempre a manetta, o sul caldo che sudi o sul freddo che geli - dice Gozio -: su questo treno sembra che non esistano mezze misure». E in ogni caso, non ci sono alternative: «L’intercity delle 8.05 è sempre pieno, e non arriva mai in orario».Da tre anni è così, per lui. E il ritorno non è più facile, con il treno delle 18.05 che «potrebbe impiegare 45 minuti e invece ci mette sempre più di un’ ora». Perdere un quarto d’ora, ad ogni modo, è ancora un lusso, perchè a volte ci sono guasti alla linea, verso Treviglio, e allora i ritardi arrivano anche a un’ora e mezza. «E’ accaduto di frequente, nei mesi scorsi - ricorda il pendolare -: in tal caso noi liberi professionisti perdiamo la mattinata, mente chi timbra il cartellino deve addirittura prendere un giorno di ferie».Sono parole che si ripetono, tra una carrozza e l’altra, tra i viaggiatori in piedi, stipati nei corridoi. Anche Giovanni Massoli si è guadagnato un posto a sedere, ma «ogni mattina è una lotta», rivela. Spesso deve essere a Milano sul presto, ha provato a prendere il treno delle 6.23, ma «ci mette un’ora e 20 minuti - dice - e allora mi alzo un’ora dopo e prendo questo che mi fa guadagnare mezz’ora». E’ un conto che fanno in tanti, però, e richiede di ingaggiare la lotta per il posto. «Dopo un po’ ci fai il callo e ci ridi sopra - riflette lui -, tanto l’interlocutore Trenitalia non è ricettivo, è inutile protestare». E però riesce a riderci di meno alla sera, «quando i ritardi sono più frequenti e ti fanno arrabbiare, dopo una giornata di lavoro».Il giovane Alberto Solazzi è alla prima mattina di lavoro all’università, ma non è nuovo dei treni. Anche l’anno scorso ha fatto un anno su e giù verso Milano, e non ricomincia bene. «Ho trovato un posto a fatica, quasi a gomitate - dice -, e penso all’inverno, quando a volte fa più freddo dentro che fuori».Chi non è riuscito a sedersi è Antonio Balistreri:se ne sta in piedi nel corridoio di seconda classe con il giornale tra le mani, nonostante abbia l’abbonamento in prima. «Lì è ancora più affollato, non capisco perché non mettano un treno apposta per noi da Brescia, visto che il 70 per cento dei viaggiatori sale proprio qui - protesta -: da due anni lo promettono ma non lo fanno mai». E allora si adatta alla ressa del 2088, che «su tutta la linea resta il più affidabile perché nasce a Verona, mentre intercity ed eurostar arrivano da più lontano e sono sempre in ritardo». E siccome la puntualità è prioritaria, si chiude un occhio sulla sporcizia. Basta non sedersi. «Dovrebbe vedere cosa c’è sui sedili - suggerisce Balistreri - e se appoggi una borsa da qualche parte la ritrovi bianca di polvere». Lui lo conosce bene, quel treno, e sa pure che «più avanti ci sono carrozze con i vetri rotti, anche in prima classe e da tempo, non si decidono mai a cambiarli». Ma almeno ha iniziato a essere puntuale, e ci si adatta.Anche Andrea Ceretti è in piedi, ed è alla prima volta sul 2088. «Di solito prendo quello delle 6.58 - spiega -: è più libero ma ci mette un’ora e mezza e arriva insieme a questo». E’ giovane, fa il primo anno di università, e dovrà scegliere tra la ressa e una mezz’ora di sonno in più, «senza badare molto alla pulizia, che è un po’ più accettabile solo sugli intercity». Sono grosso modo le stesse parole di Luca Tognoli, anche lui studente, ma con la fortuna di vivere a Desenzano, che gli fa trovare posti liberi a iosa quando sale sul treno. Tuttavia, a vedere tutta quella gente in piedi, «un paio di carrozze in più potrebbero anche metterle», sottolinea.Così va al lavoro, o a studiare, il popolo dei pendolari. Quando va bene, appollaiato su uno strapuntino come Barbara Gallina, quasi felice al pensiero che «da un mese a questa parte ‘sto treno non fa più ritardo». Non vuole dirlo forte, pensando ai periodi in cui è stata per ore ferma sui binari. «Ci vorrebbe una via di mezzo», riflette. E lascia intendere di essere disposta a rinunciare alla puntualità pur di non incappare in ritardi di ore. Ma non si può avere tutto.

VITA DA PENDOLARE

martedì 10 ottobre 2006 cronaca pag. 15
VITA DA PENDOLARE. Un Comitato di utenti registra e segnala ogni problema o disservizio sulla linea Brescia-Bergamo-Milano
«Mille scuse, mai una soluzione»
L’ironia unica difesa: «Si va con la Perla Nera e si torna col Cenerentolo della sera»

di Nino Dolfo
L'immagine del pensionato che va alla stazione e sogna vedendo passare i treni appartiene all'album romantico dei ricordi trash di Nonna Speranza. Oggi le stazioni ferroviarie sono quei non-luoghi in cui, sotto le pensiline, si aggira una folla ingrugnita dalle attese e sgomenta di fronte a un peggio sempre possibile. Il pendolare, poi, è quella specie umana sofferente, che invece di essere vaccinata contro le disavventure e le odissee del suo destino, continua ad accumulare frustrazione e rabbia di fronte ai ritardi e alla sporcizia delle vetture.Il pendolare è incattivito e ha ragione da vendere, perché lavora e non si può concedere il lusso di giocare a calcinculo con il tempo: deve essere puntuale, magari deve timbrare il cartellino, senza contare che ha il sacrosanto diritto di ricevere un servizio che ha pagato anche profumatamente, perché la favola bella della convenienza, dei treni a buon mercato, è stata ridimensionata. La stessa letteratura che ammantava la strada ferrata con quei nomi poetici ed evocativi (dalla Freccia delle Dolomiti a il Trans Europe Express...) ha subìto un collasso provocato dall'impatto con la prosa della realtà. Alcuni treni sul percorso Brecia-Milano e viceversa sono stati ribattezzati dagli utenti con appellativi che sono tutto un programma: c'è la «Perla Nera» del mattino, ricettacolo di ogni sudiciume, c'è il «Cenerentolo della sera», anche quello allergico all'igiene e più lento di un tram.Un quadro apocalittico ed eccessivo? Mica tanto, «bisogna provare», come dice lo slogan di uno spot.Le cronache sui giornali, anche recentemente, hanno riportato fatti incresciosi: zecche e pulci saltellanti sui sedili, formiche, viaggiatori punzecchiati da parassiti, cartocci e lattine abbandonate, carrozze che si presentano con un disordine post-partum di una volta, quando si nasceva in casa e non all'ospedale, toilette indecenti come fosse biologiche en plein air, passeggeri esasperati che occupano i binari per protesta. Non stiamo parlando dell'ultimo tratto sulla Milano-Canicattì, dove, al termine di una traversata da endurance o da wild sud, i rifiuti fermentati delle cibarie si impastano con i sudori vissuti della notte formando afrori da tane animali. Ci riferiamo alla rotta Milano-Venezia, una delle più battute e frequentate dai pendolari e non solo. La fatidica «direttrice 17».Che fare di fronte ad una rete ferroviaria nazionale che detiene la maglia nera dei trasporti? Gli utenti hanno deciso di passare al contrattacco, di riunirsi in comitati.L'Italia pullula di comitati, il che è nello spirito della democrazia, ma non è necessariamente un buon segno, come ha rilevato Beppe Grillo, perchè vuol dire che politica ed istituzioni sono insufficienti.Paolo Rivi, 42 anni, perito grafico in una casa editrice meneghina, prende il treno ogni mattina da Brescia: il 2088, l'interregionale che parte da Verona e ferma a Voghera.Nella nostra città il treno dovrebbe transitare alle ore 7.28 e qui il condizionale va usato di rigore, perché il nostro è il Paese dei Periodi Ipotetici.Paolo Rivi (insieme a Luigi Barbieri, Silvia Gozzi e Paolo Ferrari) è uno dei membri attivi dell'Associazione Pendolari in Orario sezione di Brescia. «Il nostro gruppo si è costituito nel 1998 - rivela -. Raccogliamo le lamentele delll'utenza, ma anche i desiderata, le richieste e le necessità. Non siamo ammanicati con la politica, pretendiamo solo servizi che funzionino. Sei anni fa avevamo concesso una forte apertura di credito al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il quale, a fronte degli aumenti tariffari, promise sensibili miglioramenti. In realtà, poco è stato fatto per quanto riguarda il potenziamento del servizio e il rinnovo del materiale rotabile. Ora ci vengono a dire che per il futuro dobbiamo aspettarci ancora lacrime e sangue. Nel frattempo vediamo sì treni nuovi che ci passano davanti, ma sono quelli che vengono dal Veneto.«Quanto alla pulizia - sottolinea Rivi - è certamente una nota dolente. D'altronde quando si fanno le gare di appalto con le ditte di pulizie e si ingaggiano quelle che hanno i prezzi più bassi, c'è poco da pretendere. Personalmente non sono schizzinoso, cerco di adattarmi al sacchetto di patatine per terra o alle cartacce, ma non sopporto che d'inverno molte vetture non siano riscaldate e che d'estate si viaggi con un caldo bollente. Spesso gli impianti di climatizzazione sono fuori uso. Ho visto anziani collassati, le nostre ferrovie sono da terzo mondo. Siamo stanchi di promesse come sempre faraoniche e a lungo termine, chiediamo solo cose concrete e vicine».Adele Ghilardi, anima e cuore del Comitato pendolari Romano-Rovato-Chiari, è una giovane programmatrice di computer, che risiede a Romano e lavora da dieci anni a Milano. Ogni giorno, lascia a casa l'auto, evitando così le code automobilistiche, e prende il treno, sottoponendosi allo stress del pendolarismo lungo le strade ferrate italiane, il che comporta disagi, imprevisti, disservizi, stazioni fatiscenti e pericolose, viaggi che durano troppo in proporzione al chilometraggio percorso.Di fronte a ripetuti calvari giornalieri, è nata l'idea di costituire in comitato, che è una specie di osservatorio, ma anche di nucleo di consumatori-resistenti che vogliono acquisire visibilità e potere contrattuale.«Ogni giorno - dice Adele Ghilardi con piglio da pasionaria - registro ritardi, materiali inadeguati, convogli che vengono con carrozze in meno, manutenzione scadente (finestrini rotti, porte che non si aprono), soppressioni di treni e informo Regione, Trenitalia e organi di informazione. So che un treno dovrebbe arrivare con tante carrozze? Bene, io le conto, chiedo ragguagli al controllore e scrivo messaggi, mail, chiedendo perché. Tutto documentato, anche la matricola delle carrozze, nel caso non siano in ordine». Un lavoro paziente, da certosina, quello di Adele, che nella stanza dei bottoni deve essere considerata una specie di tarlo roditore fastidioso che procede, lei sì, come un treno.I rappresentati dei comitati partecipano alle riunioni con l'assessore alla moblità della Regione, Raffaele Cattaneo, e con i dirigenti di Trenitalia. I risultati? Spesso sono interlocutori. «Ma noi non demordiamo - assicura Adele -. C'è un ufficio di servizio con il cliente che risponde alle nostre segnalazioni, magari dopo qualche giorno. Per giustificare un ritardo, ci dicono che la motrice era guasta, che c'è stato un incidente. Spiegazioni, mai la risoluzione del problema. Se si rompe la motrice, vuol dire che la motrice è vecchia, non le pare? Ci avevano promesso motrici nuove: chissà se ci sono o sono state invece dislocate altrove».Il vero problema è che la direttrice è obsoleta e ha una portata insoddisfacente. «Da Brescia - continua Adele - si richiede un treno in più alle 7 del mattino, che possa arrivare a Milano prima delle 8. Non lo mettono, perché non sta nella linea. La linea è fatta di due binari e da Treviglio in poi confluiscono i treni da Bergamo e Cremona. Dal prossimo anno dovrebbero concludere i lavori sulla direttrice per avere il benedetto ampliamento della Milano - Treviglio. Trenitalia si è data questo termine, però la Regione si è concessa un altro anno di tempo per ridefinire gli orari. Ancora dunque un anno di attesa sulla nostra pelle. Nel frattempo ci sfogheremo con i Berretti Gialli».I Berretti Gialli dovrebbero essere i tutor, gli asssistenti dei passeggeri, incaricati di «compiere ogni sforzo possibile per risolvere anticipatamente i disagi del sistema» e di «prestare continua attenzione alle esigenze dei viaggiatori». Dovrebbero verificare l' efficienza degli impianti - porte, climatizzazione, illuminazione e pulizia delle toilette - e il funzionamento, nelle stazioni, di biglietterie, self service, monitor. E ancora ascoltare i clienti, raccogliere osservazioni, reclami, fornire notizie e mantenere i contatti con il personale di scorta al treno, nelle stazioni, nelle sale operative, negli impianti di manutenzione, di luce e di riscaldamento. In realtà rischiano di diventare parafulmini. Negli slogan dell'azienda, l'assistente viene definito così: «Nè buon samaritano nè burocrate, ma assistente della clientela e rappresentante di Trenitalia». Forse era meglio dire parafulmine.Il peggio del peggio? «Una volta - racconta Adele Ghilardi - ho trovato nello scompartimento un calzino sporco e bucato sul sedile. Molto probabilmente apparteneva a un barbone che l'ha dimenticato nella fretta di rivestirsi. Forse è una leggenda metropolitana, ma si dice che quando le vetture vanno in deposito, vengano usate come giaciglio per la notte».Sembra di essere tornati all'epica degli hobos americani della Grande Depressione. Prospettive? «Nessuno rimpiange il Duce, quando i treni arrivavano in orario - precisa Paolo Rivi -, ma stiamo cercando di coordinare tutti i comitati delle direttrici lombarde, in modo da rendere più pressante e compatta la nostra protesta». Le leggi ci sono, manca solo qualcuno che le faccia rispettare.Se un'azienda vende un servizio e promette cose che non è in grado di fornire, non è forse una truffa? Se i treni non rispettano le norme di igiene e la sicurezza, non vanno forse fermati e denunciati i responsabili? Lo scorso anno, Trenitalia, dopo lo scandalo cimici e zecche, aveva lanciato l'operazione restyling su 1.700 carrozze con un impegno finanziario di 630 milioni di euro. Che cosa è stato o non è stato fatto? In Lombardia si fermano per guasti 5 locomotori ogni giorno, il materiale rotabile è obsoleto, il 50 per cento dei locomotori ha più di 45 anni e il recente annuncio dell'acquisto di 37 locomotori e 27 nuove carrozze, che verrà diluito in tre anni, è un palliativo rispetto alle esigenze di potenziamento. Ogni giorno continuano a levarsi le proteste di migliaia di passeggeri che segnalano disagi, ritardi e incuria.Per risolvere il problema della mobilità in Lombardia, sarebbe necessario un piano pluriennale di interventi strutturali, che preveda treni nuovi e carrozze adeguate e una migliore gestione delle reti e degli orari. Il rimpallo delle responsabilità è uno sport nazionale e di certo non serve a garantire una più efficace governance delle infrastrutture lombarde. Qualcuno, per disperazione, ha fatto una battuta: un'alternativa, disastrosa, ai 1.200 treni locali che ogni giorno attraversano la Lombardia ci sarebbe, anzi c'è. L'automobile. Per carità è solo una battuta, ma in queste condizioni di precariato del trasporto pubblico, quando dall'alto si sente predicare la mobilità e la flessibilità, ai pendolari cascano le braccia. E questa è soltanto un'espressione eufemistica, perché, per capire, «bisogna provare».

26.3.06

Bonus di Gennaio

BONUS FERROVIARIO: DATI DEL MESE DI GENNAIO 2006

Dal mese di Gennaio 2006, l’indice di affidabilità – cioè la soglia di tolleranza superata la quale gli abbonati di Trenitalia hanno diritto al bonus – è pari al 5,50%. Hanno diritto al bonus anche i possessori di abbonamento TrenoMilano e abbonamento Integrato–Trenitalia/FNMT.
Sono disponibili i dati relativi all’indice di affidabilità registrato dalle singole direttrici nel mese di Gennaio 2006.
Tra le 18 direttrici di Trenitalia che hanno superato l’indice del 5,50%:
§ MILANO – BRESCIA – VERONA con l’indice del 6,07%

6.3.06

Convocazione del 16/03/2006

Nuova Convocazione
Si informa che i Comitati della Brescia-Milano (Comitato Pendolari Morengo-Bariano, Comitato Pendolari Romano-Chiari-Rovato, Associazione In Orario Brescia) sono convocati con le istituzioni in Regione il 16/03/2006.

Distinti saluti,
Adele Ghilardi
Comitato Romano-Chiari-Rovato

27.2.06

Coordinamento delle Associazioni dei Consumatori e deiComitati dei pendolari ferroviari della Lombardia

Coordinamento delle Associazioni dei Consumatori e deiComitati dei pendolari ferroviari della Lombardia
COMUNICATO STAMPA 23 febbraio 2006
Delle 35 direttrici ferroviarie lombarde sulle quali viene riconosciuto il rimborso di parte delprezzo dell’abbonamento – cd “bonus” – , ben 21, di cui 19 gestite da Trenitalia e due daFNM hanno avuto un indice di inaffidabilità al di sopra del parametro prestabilito dairispettivi Contratti di Servizio. Nonostante le ripetute affermazioni di impegno delle Societàferroviarie e della Regione per migliorare il servizio, il mese di dicembre 2005 ha assunto iconnotati di una autentica disfatta, senza precedenti, con un livello di disservizio tale daveder riconosciuto il bonus per i tre quarti dei passeggeri di Trenitalia ed un terzo deipasseggeri delle Ferrovie Nord. In totale, il risarcimento riguarderà circa 175.000 abbonati,che vedranno scontato il prossimo abbonamento per un controvalore complessivo di 700.000 euro, a carico delle società.A fronte della documentazione del disservizio provocato da ritardi e soppressioni, che siaggiunge agli altri malanni cronici del servizio ferroviario, quali l’affollamento, la scarsità dimanutenzione, la poca pulizia e la cattiva informazione, siamo ancora una volta a chiedereai gestori ferroviari di dedicare prioritariamente risorse e professionalità ai servizi regionali,e alla Regione di assumere pienamente e responsabilmente il ruolo di controllo delservizio erogato.Tale responsabilità nell’assicurare ai cittadini e ai lavoratori lombardi un servizio regionaledegno delle loro aspettative può, anzi deve, concretizzarsi anche nello stipulare un nuovoContratto di Servizio, essendo il vecchio ormai scaduto, con modalità trasparenti e conmodifiche consistenti, e non marginali, delle norme che regolano la qualità del servizio,quali gli indicatori di qualità e puntualità, le penalità applicate ed i meccanismi di bonus.L’elenco delle integrazioni da noi richieste è già stato da molti mesi comunicato sia aigestori che alla Regione Lombardia, dai quali ci attendiamo pertanto risposte rapide econcrete in merito ai contenuti che essi intendono recepire nel nuovo Contratto di Servizio.Milano, 23 febbraio 2006

BONUS FERROVIARIO

NOVITA'...
Cambiano le modalità di riscossione del bonus per gli abbonati mensili di Trenitalia. Da questo mese (marzo 2006) infatti il bonus verrà automaticamente riconosciuto in biglietteria, senza dover compilare moduli o consegnare il vecchio abbonamento.Per Trenitalia e FNMT il bonus verrà automaticamente riconosciuto in biglietteria sotto forma di uno sconto del 20% all’atto dell’acquisto dell’abbonamento del mese di marzo, in vendita a partire dal 22 di febbraio.
BONUS FERROVIARIO: DATI DEL MESE DI DICEMBRE 2005Tra le 19 direttrici TRENITALIA che hanno superato l’indice di affidabilità del 5,75% c'è la MILANO – BRESCIA – VERONA con l’indice del 9,09%

16.2.06

«L'Intercity deve fermare a Treviglio»

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

«L'Intercity deve fermare a Treviglio»
TREVIGLIO Capita raramente che un treno metta d'accordo maggioranza e minoranze all'interno di un Consiglio comunale. Eppure è accaduto lunedì sera a Treviglio, quando la proposta del consigliere Patrizia Siliprandi di ottenere da Trenitalia la fermata degli Intercity anche alla stazione centrale cittadina ha riscosso consensi e l'approvazione all'unanimità. Il sindaco Giorgio Zordan è stato invitato a chiedere con fermezza agli organi competenti che, dal prossimo orario ferroviario di giugno, vengano inserite le fermate dell'Intercity anche a Treviglio. «Il nodo ferroviario della nostra città - ha introdotto Siliprandi - non serve solo la linea Milano-Venezia ma anche Bergamo e Cremona-Crema. I viaggiatori sono circa 21 mila la settimana. Da un po' di tempo i treni interregionali sono per lo più impraticabili perché troppo affollati, spesso subiscono forti ritardi e cancellazioni, da qui la necessità per i pendolari di avere valide alternative come gli Intercity». Il sindaco, nell'accettare l'impegno, ha promesso l'avvio dei contatti necessari anche con gli organi preposti delle Province di Bergamo e Cremona. Trenitalia ha fatto sapere: «Treviglio ha già un elevato numero di treni che si fermano sia alla stazione centrale che alla Ovest. È un nodo ferroviario importante e ricordiamo che negli orari di punta serali, tra le 18,10 e le 18,30, fermano addirittura quattro treni provenienti da Milano. Solo nell'impostare gli orari 2007/2008 potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di fermare a Treviglio anche gli Intercity, ora però la cosa è improbabile, verrebbe stravolta tutta la pianificazione oraria: si tratta solo di aspettare qualche mese». Non poteva mancare il commento dei pendolari: «L'Intercity alla stazione di Treviglio dovrà fermare; ma non solo, deve sostare anche in stazioni come Romano, Chiari e Rovato, altrimenti ci dovranno dare valide spiegazioni sul perché fanno tappa a Desenzano, Peschiera del Garda e addirittura a San Bonifacio». Fabrizio Boschi

I pendolari riportano il treno 2090 alla Centrale

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

I pendolari riportano il treno 2090 alla Centrale
Le Ferrovie hanno accolto le richieste dei viaggiatori. Il ripristino previsto entro la fine marzo
BASSA «Il treno 2090 tornerà a fermarsi alla stazione Centrale di Milano». Adele Ghilardi, del Comitato pendolari Romano-Chiari-Rovato, annuncia con soddisfazione la notizia. «Non ci viene dato qualcosa di più – aggiunge subito – ma ci viene restituito quanto ci era stato tolto. Le Ferrovie non hanno precisato la data di ripresa del servizio indicando che, comunque, avverrà entro la fine di marzo».La notizia è stata comunicata ai pendolari nell'incontro di ieri pomeriggio, nel palazzo delle Ferrovie, vicino alla stazione di Porta Garibaldi a Milano. Riunione che ha visto seduti attorno al tavolo esponenti di Trenitalia, di Rfi – Rete ferroviaria italiana – e della Regione. Dalle Ferrovie anche l'annuncio della prossima messa in servizio di sei nuove motrici e dell'acquisto – ma per l'intera rete nazionale – di mille carrozze, una considerevole parte delle quali destinata proprio alla Lombardia. I pendolari hanno avanzato altre richieste-proposte. Se il comitato non ha portato a casa l'ampliamento dell'orario di apertura della biglietteria della stazione di Romano, ha comunque ottenuto la promessa di un interessamento da parte di Rfi nei confronti del bar della stazione – che vende i biglietti durante l'orario di chiusura della biglietteria – affinché allarghi la gamma dei tagliandi a disposizione. Un «no», sia pure motivato dal rischio di mettere in crisi il già delicato e precario equilibrio degli orari, è giunto per quanto riguarda l'aumento delle fermate negli orari di punta. Richiesta che riguardava in particolare il treno 2109 della sera.Sempre le Ferrovie hanno assicurato attenzione sia alla pulizia sia alla manutenzione. Dai pendolari la raccomandazione a tenere particolarmente d'occhio le condizioni del treno 2619 delle 18,15: un convoglio costituito da mezzi datati. Il Comitato ha messo sul tavolo un altro problema: la mancanza di treni pendolari in partenza dalla stazione di Porta Garibaldi sulla direttrice per Brescia dopo le 17. I tre convogli previsti in quell'orario partono o da Sesto oppure da Greco Pirelli. Su questo punto le Ferrovie si sono riservate di dare una risposta e di prendere una decisione rinviando, però, di fatto il tutto a un incontro, previsto nelle prossime settimane. Un incontro deciso per fare il punto della situazione alla luce dell'entrata in funzione del quadruplicamento prevista per l'anno prossimo. In quell'incontro oltre ai rappresentanti del Comitato Romano-Chiari-Rovato ci saranno anche quelli dei pendolari di Bergamo (linea Bergamo-Milano via Treviglio), di Brescia e di Cremona. Il servizio ferroviario in Lombardia e le vicende dei pendolari della linea Milano-Brescia-Venezia erano stati al centro nei giorni scorsi di una riunione, che si potrebbe definire «preparatoria», a cura dei Ds di Romano di Lombardia a Palazzo dei Muratori.Quello è stato anche il debutto del neocostituito comitato dei pendolari di Romano-Chiari-Rovato. Comitato che ieri a Milano ha fatto la prima uscita ufficiale. Si tratta di un gruppo bergamasco-bresciano che rappresenta i circa cinquemila viaggiatori delle tre cittadine intermedie tra Brescia e Treviglio. Area che ha un bacino di utenza di oltre 150 mila abitanti.Nella serata, introdotta da Renato Armandi, segretario dei Ds di Romano di Lombardia, sono intervenuti il consigliere regionale Ds Giuseppe Benigni – pendolare coi treni della Milano-Bergamo – e Giacinto Brighenti, segretario della Federconsumatori lombarda. Tra i relatori anche Adele Ghilardi, referente del Comitato di Romano-Chiari-Rovato. In sala anche il sindaco Emilio Tognoli per tanti anni pendolare sui treni tra Romano e il capoluogo lombardo.

7.2.06

Informazione ai viaggiatori

A causa dello sciopero del personale di manovra dell’impianto formazione treni di Milano Centrale si informa che i treni sotto indicati mercoledì 08 febbraio 2006 subiranno le seguenti modifiche di percorso:

treno 21828 (Genova Brignole 7.16 – Milano C.le 9.35) verrà limitato in arrivo a Milano Lambrate

treno 2184 (Voghera 9.55-Milano C.le 11.30) ) verrà limitato in arrivo a Milano Lambrate

treno 2274 (Parma 7.09 - Milano C.le 9.00) verrà deviato in arrivo a Milano P.Garibaldi (arrivo invariato a Lambrate ore 8.53- arrivo a Milano P.Garibaldi 9.10)

treno 10869 ( Milano C.le 13.20 - Bergamo 14.17) partirà da Milano P.Garibaldi alle ore 13.20 e arriverà a Lambrate con una percorrenza maggiorata di 10’ (Lambrate a. ore 13.36). I viaggiatori da Milano Centrale possono prendere il treno 2099 che verrà ritardato di 5’ (Milano C.le 13.20 destinazione Verona) e scendere a Lambrate per il treno 10869.


31.1.06

Incontro pubblico al Palazzo dei Muratori

Incontro pubblico al Palazzo dei Muratori

Comunicato a Tutti i Pendolari

Buona sera a tutti,
Per giovedì 9 febbraio alle ore 21, la sezione di Romano dei D.S. sta organizzando un incontro pubblico che si terrà al Palazzo dei Muratori, con la presenza del Segretario Regionale della Federconsumatori Giacinto Brighenti e del Consigliere Regionale Beppe Benigni, che si sta interessando assiduamente per migliorare i servizi di Trenitalia.Parteciperà anche un rappresentante del comitato pendolari Romano-Chiari-Rovato e tutti i presenti potranno intervenire.
Distinti saluti
Adele G.
(Comitato Pendolari Romano-Chiari-Rovato)

Comunicato: Posticipo Incontro

Per inderogabili impegni del dott. Galli, responsabile del Servizio Ferroviario Regionale, si comunica che la riunione prevista per venerdì 3 febbraio, viene posticipata a lunedì 13 febbraio alle ore 16.00.

26.1.06



NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

Pochi viaggiatori, Vidalengo chiude i battenti
La gente trova più comode le stazioni di Treviglio. I convogli continueranno a fermare. Poi toccherà a Bariano-Morengo


CARAVAGGIO Un'altra stazione ferroviaria bergamasca è stata chiusa nei giorni scorsi dalle Ferrovie e il personale è stato destinato ad altre sedi. È la piccola stazione di Vidalengo, la frazione di Caravaggio, che si trova lungo la linea ferroviaria Milano-Venezia. I treni previsti continuano a fermare, ma la chiusura della stazione potrebbe essere l'avvio di un declino e di un degrado del fabbricato e dei suoi servizi.Lo confermano alcuni ferrovieri che hanno chiesto di restare anonimi. «A Vidalengo la sala di attesa resta aperta tutto il giorno e anche di notte e prima o dopo si trasformerà in un ricettacolo per sbandati - dicono -. Un vero peccato perché sono ancora edifici in buono stato».L'unica voce che si sente molte volte al giorno è quella metallica degli annunci dell'altoparlante, annunci che sono automatici su una linea da duecento e passa treni al giorno. Tutti gli altri spazi invece sono stati chiusi, compreso il locale dove operava il ferroviere di turno e dove una volta c'erano i capistazione e si vendevano anche i biglietti. I viaggiatori sono poche decine nell'arco di una giornata, in costante calo da diversi anni; la gente trova più comodo andare fino a Treviglio, distante un pugno di chilometri, dove trova un servizio ferroviario con tanti treni. L'unico problema, nel capoluogo della Bassa, è riuscire a trovare il parcheggio nei dintorni della stazione. E le statistiche della Regione confermano questo andamento: le stazioni ferroviarie collocate in ambito urbano come Bergamo,Treviglio, Romano, Verdello vedono aumentare il numero dei viaggiatori, specie se ci sono possibilità di parcheggio o di interscambio magari con gli autobus. Perdono terreno invece le stazioni fuori dai centri urbani dove ormai si arriva soltanto con la macchina. Per paradosso la stazioncina di Vidalengo ha cominciato a morire come traffico quando è stato eliminato il passaggio a livello, con la costruzione del sovrappasso. In molti ricordano ancora i tempi dei numerosi pendolari che scendevano a Vidalengo per andare a lavorare nella fabbrica vicina che è ancora dotata di un raccordo per i carri merci. Dopo Pontida, Chiuduno e Caravaggio, Vidalengo è la quarta località bergamasca in cui la stazione è stata soppressa. Ma la lista non finirà qui. Da qualche mese la stazione di Calcio, sempre sulla linea Milano-Venezia, è semichiusa, compresa la sala di attesa per i viaggiatori che rimane aperta solo in alcune ore della giornata e mai nei fine settimana. E la prossima a chiudere sarà Morengo-Bariano, stazioncina vicina a Vidalengo dove i viaggiatori, secondo le stime regionali, sono circa 300 al giorno. Infatti, una volta che sarà ultimato il sottopasso al passaggio a livello con l'ex strada statale Cremasca in fase di costruzione, anche qui porte e finestre saranno chiuse e la stazioncina diventerà solo una fermata per i treni dei pendolari. C. C.


NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

Treno affollato e il bis tira dritto: pendolari lasciati sulla banchina

ROMANO DI LOMBARDIA Fuori dai gangheri per i continui, ripetuti ritardi e per i disservizi. Per di più «congelati» per la temperatura polare – che c'era ieri alle 8 alla stazione di Romano – perché costretti a rimanere sul marciapiede.Un'altra mattinata da dimenticare per i pendolari in attesa del treno IR 2090 Venezia-Milano annunciato con mezzora di ritardo. Un convoglio sempre affollato e che da diversi giorni fa le bizze. Un treno che dal dicembre scorso, con il cambio d'orario, non ferma più a Milano Centrale ma le Fs hanno dirottato alla stazione di Sesto San Giovanni.All'incavolatura si è aggiunta la beffa perché da Brescia hanno fatto partire un treno straordinario per Milano. Ma al convoglio non sono state fatte fare fermate intermedie tra le due città pur sapendo del ritardo del 2090. Così i viaggiatori che salgono dalle stazioni intermedie – tra le quali Romano di Lombardia – sono stati con una temperatura di 5 gradi sottozero ad aspettare. Ad aspettare un treno che da tempo non sa più cosa sia la puntualità, un convoglio sempre affollato con la gente costretta a stare in piedi che spesso ha pure carrozze fredde. Uno stato di cose che ha provocato le proteste dei viaggiatori davanti all'ufficio del capostazione. I pendolari hanno anche minacciato di mettersi in mezzo ai binari o di salire sul treno senza biglietto e senza abbonamento. Una protesta vivace dovuta al fatto che anche il giorno prima il treno IR 2090 era stato causa di disagi per i pendolari. Molti passeggeri sono stati fatti scendere nella stazione di Romano perché il convoglio era sovraffollato. I passeggeri sarebbero poi dovuti salire su un intercity che si sarebbe dovuto fermare proprio per raccogliere quanti non avevano trovato posto sul 2090. Ma l'intercity è sfrecciato via.«Da Brescia, verso le 7.30, a pochi minuti uno dall'altro, partono due treni diretti a Milano – affermano al comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato – sono il 2088 che non ferma tra Brescia e Milano Lambrate e il 2090 che ferma anche a Rovato, Chiari, Romano e Treviglio. Se il primo treno è in ritardo come accade sempre più spesso, a Brescia tutti prendono il 2090 e quando arriva da noi non si riesce neppure a salire. Su un unico convoglio si concentrano così i viaggiatori di due treni e nella fascia di maggiore traffico. Ma siamo sulla Milano-Venezia o in qualche sperduta linea del Terzo Mondo dove ci si attacca ancora ai predellini esterni?».Intanto per informare sulla situazione è nato un sito di questo comitato pendolari – «www.pendolari-romano-chiari-rovato.blogspot.com» – mentre a Romano è stato diffuso un comunicato con le richieste dei pendolari della cittadina della Bassa. Tra le richieste: la proposta di riportare il treno 2090 a Milano Centrale, quella di dare soluzione ai problemi dei treni 2619 e 2107 sempre superaffollati; infine quella di creare automatismi negli interventi in caso di emergenza. Il quadro si completa con la richiesta di aprire la biglietteria di Romano anche di sabato.«Ci hanno promesso – sottolineano ancora i pendolari nel loro documento – che arriveranno nuove locomotive da destinare anche alla Milano-Brescia-Venezia, entro aprile 2006».C. C.

22.1.06

Dall'Eco di Bergamo

NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

«Orari studiati con i pendolari»
Strappata la promessa al presidente di Fs Catania: la novità nel 2007 Disservizi sulla linea Milano-Brescia-Venezia: giovedì incontro utenti-dirigenza
«Consideriamo la linea per Bergamo tra le principali linee della rete nazionale», ha dichiarato Elio Catania, presidente e amministratore delegato delle Ferrovie al termine dell'incontro con i rappresentanti delle associazioni dei pendolari lombardi.E ha confermato questa attenzione il senatore di Bergamo Vittorio Pessina (Forza Italia), che ha preso parte ieri all'appuntamento nella sede delle Ferrovie a Milano, in corso Magenta, tra le associazioni dei pendolari e il presidente di Fs. Il senatore era presente in qualità di portavoce di quanti tutti i giorni si trovano a fare i conti con treni e disagi. E mostrando una sorta di «dossier richieste» di quasi un centinaio di pagine, Pessina ha sottolineato, alla presenza di Paola Petrone, direttore regionale Trenitalia Lombardia, e di Orazio Iacono, responsabile direzione compartimentale movimento Milano di Rete ferroviaria italiana: «Il Comitato pendolari bergamaschi è il meglio organizzato in termini di richieste e analisi dei problemi. Con questa concretezza di contenuti è più facile poter avere riscontri progressivi». Riscontri che interessano i circa ventimila passeggeri che tutti i giorni da Bergamo percorrono la via per Treviglio alla volta di Milano, con 42 convogli, mentre 35 sono i treni che raggiungono il capoluogo lombardo via Carnate. Dopo gli oltre 60 minuti di colloquio, Pessina ha riferito che si è parlato di manutenzione e comfort, segnalando un certo miglioramento con le nuove carrozze ricondizionate entrate a regime sulle tratte interessate; di pulizia, «un aspetto molto delicato», e di affollamento. Punto dolente è il tema della regolarità di esercizio e della puntualità. «Il doppio binario operativo da domenica scorsa all'interno della stazione di Bergamo non può che favorire il raggiungimento dell'obiettivo», fanno sapere da Rfi, perché consente «contemporaneità di partenze e arrivi sul lato Verdello e su quello Ponte San Pietro-Lecco». Le cose miglioreranno poi con il completamento del quadruplicamento dei binari sulla tratta Pioltello-Treviglio a partire da gennaio 2007. Tra le novità per quanto riguarda le informazioni alla clientela, programmi di potenziamento sono in corso di realizzazione e nell'estate 2006 sulla Milano-Verdello sarà completata l'informazione automatizzata al pubblico.E alla fine, la promessa strappata a Elio Catania di coinvolgere i pendolari nella stesura dell'orario ferroviario del 2007. Intanto, le mobilitazioni dei pendolari non si fermano: la linea Milano-Brescia-Verona-Venezia che attraversa la Bassa Bergamasca con cinque stazioni non funziona, secondo gli oltre 24 mila viaggiatori che quotidianamente utilizzano questa linea, la terza per numero di viaggiatori della Lombardia dopo la Milano-Varese e la Milano-Lecco. E per giovedì è in programma un vertice a Milano nella sede di Trenitalia, con rappresentanti dei pendolari, Rete ferroviaria italiana (Rfi) e Regione; all'incontro sono stati invitati anche i comitati di Morengo-Bariano, di Romano-Chiari e di Brescia. Le lamentele sono parecchie: a partire dal nuovo orario delle Fs in vigore da dicembre con treni che non vanno più a Milano Centrale fino ai ritardi, la scarsa pulizia, l'informazione carente per i ripetuti guasti ai treni e alla linea. Intanto, nei giorni scorsi è stata promossa una raccolta di firme per riportare a Milano Centrale il convoglio IR 2090 Venezia-Milano con le fermate bergamasche di Treviglio e di Romano e che con il nuovo orario delle Fs è finito a Sesto San Giovanni. In più i pendolari di questa linea lamentano che a questa tratta non è stato dato nulla, anzi è stato tolto parecchio. «Avevamo i treni con le carrozze a due piani e ne hanno lasciato uno al mattino - commentano dal Comitato di Romano-Chiari-Rovato - e non abbiamo un treno con l'aria condizionata. Servono risposte serie, facciamo appello ai rappresentanti politici: anche se in viaggio sulla Milano-Brescia-Venezia, siamo bergamaschi anche noi». Intanto, dopo l'accordo raggiunto sulle misure di rimborso ai pendolari e in particolare sul bonus del 20% automatico concordato con Trenitalia, Fabrizio Cecchetti, consigliere del Gruppo Lega lombarda-Lega Nord in Regione, sottolinea: «È un buon inizio, ma serve più responsabilizzazione dei vertici di Trenitalia e un pressing sull'azienda da parte della Regione. Credo sia necessario ampliare la concorrenza, superando l'attuale regime di monopolio in cui opera Trenitalia in convenzione con la Regione». Gabriella Persiani