26.1.06



NEWS DALL'ECO DI BERGAMO

Treno affollato e il bis tira dritto: pendolari lasciati sulla banchina

ROMANO DI LOMBARDIA Fuori dai gangheri per i continui, ripetuti ritardi e per i disservizi. Per di più «congelati» per la temperatura polare – che c'era ieri alle 8 alla stazione di Romano – perché costretti a rimanere sul marciapiede.Un'altra mattinata da dimenticare per i pendolari in attesa del treno IR 2090 Venezia-Milano annunciato con mezzora di ritardo. Un convoglio sempre affollato e che da diversi giorni fa le bizze. Un treno che dal dicembre scorso, con il cambio d'orario, non ferma più a Milano Centrale ma le Fs hanno dirottato alla stazione di Sesto San Giovanni.All'incavolatura si è aggiunta la beffa perché da Brescia hanno fatto partire un treno straordinario per Milano. Ma al convoglio non sono state fatte fare fermate intermedie tra le due città pur sapendo del ritardo del 2090. Così i viaggiatori che salgono dalle stazioni intermedie – tra le quali Romano di Lombardia – sono stati con una temperatura di 5 gradi sottozero ad aspettare. Ad aspettare un treno che da tempo non sa più cosa sia la puntualità, un convoglio sempre affollato con la gente costretta a stare in piedi che spesso ha pure carrozze fredde. Uno stato di cose che ha provocato le proteste dei viaggiatori davanti all'ufficio del capostazione. I pendolari hanno anche minacciato di mettersi in mezzo ai binari o di salire sul treno senza biglietto e senza abbonamento. Una protesta vivace dovuta al fatto che anche il giorno prima il treno IR 2090 era stato causa di disagi per i pendolari. Molti passeggeri sono stati fatti scendere nella stazione di Romano perché il convoglio era sovraffollato. I passeggeri sarebbero poi dovuti salire su un intercity che si sarebbe dovuto fermare proprio per raccogliere quanti non avevano trovato posto sul 2090. Ma l'intercity è sfrecciato via.«Da Brescia, verso le 7.30, a pochi minuti uno dall'altro, partono due treni diretti a Milano – affermano al comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato – sono il 2088 che non ferma tra Brescia e Milano Lambrate e il 2090 che ferma anche a Rovato, Chiari, Romano e Treviglio. Se il primo treno è in ritardo come accade sempre più spesso, a Brescia tutti prendono il 2090 e quando arriva da noi non si riesce neppure a salire. Su un unico convoglio si concentrano così i viaggiatori di due treni e nella fascia di maggiore traffico. Ma siamo sulla Milano-Venezia o in qualche sperduta linea del Terzo Mondo dove ci si attacca ancora ai predellini esterni?».Intanto per informare sulla situazione è nato un sito di questo comitato pendolari – «www.pendolari-romano-chiari-rovato.blogspot.com» – mentre a Romano è stato diffuso un comunicato con le richieste dei pendolari della cittadina della Bassa. Tra le richieste: la proposta di riportare il treno 2090 a Milano Centrale, quella di dare soluzione ai problemi dei treni 2619 e 2107 sempre superaffollati; infine quella di creare automatismi negli interventi in caso di emergenza. Il quadro si completa con la richiesta di aprire la biglietteria di Romano anche di sabato.«Ci hanno promesso – sottolineano ancora i pendolari nel loro documento – che arriveranno nuove locomotive da destinare anche alla Milano-Brescia-Venezia, entro aprile 2006».C. C.

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