19.1.08

Intervista al Presidente FS

L'ammissione del presidente Innocenzo Cipolletta. Intesa al fianco dei concorrenti

Ferrovie: nuovi rincari, ma per coprire
i buchi. «I servizi non miglioreranno»
«Gli aumenti purtroppo servono a compensare il disavanzo e a pagare gli interessi alle banche»


ROMA - Gli aumenti dei biglietti ferroviari «continueranno» anche in futuro. Ma la qualità del servizio sui treni italiani gestiti dalle Ferrovie dello Stato ben difficilmente sarà migliore. I rincari, per ammissione dello stesso presidente della società, Innocenzo Cipolletta, «purtroppo non sono per il miglioramento dei servizi, ma per compensare il disavanzo sia per pagare gli interessi alle banche sia per sanare il buchi del passato».

GRANDI PROBLEMI - Intervenendo alla registrazione di una puntata del programma tv «Economix» di Rai Educational, il presidente delle Fs ha tracciato un quadro certo non esaltante: «I ritardi? Sono comparabili a quelli di altri paesi europei - ha detto - ma è il sistema dei trasporti nel complesso che ha dei problemi in Italia. Ci sono 60 milioni di abitanti e il paese è congestionato. Si è investito molto poco negli ultimi anni in strade ferrate, ci sono gli stessi binari del dopoguerra, mentre è moltiplicato il numero dei treni e questo genera ritardi».

PENDOLARI E LUNGA PERCORRENZA - Cipolletta ha anche chiarito che le Ferrovie non investiranno sui treni a lunga percorrenza: «Sono di vecchia concezione e i passeggeri si stanno riducendo. La nostra politica è quella di spingere i passeggeri a preferire l'alternativa di collegamenti aerei low cost». Meglio invece puntare sulle tratte di media lunghezza, dai 200 ai 400 chilometri, e sui treni per i pendolari: mille nuovi treni saranno acquistati, anche perché c'è «una quantità di materiale vecchio eccessivo e quindi non ci sono treni per offrire servizi decenti alla gente. Il presidente Prodi ha trovato entusiasmante questo punto e lo ha approvato. Capisco che ci sono difficoltà di finanza pubblica ma credo che ci darà la possibilità di comprarli».

CONCORRENZA - Nel frattempo, la concorrenza si mobilita. La Ntv - Nuovo Trasporto Viaggiatori - che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle ha ufficializzato l'acquisto da Alstom di 25 treni ad alta velocità di nuova generazione, gli Agv. Il contratto ha un valore di 650 milioni di euro. La costruzione della rete ad alta velocità terminerà nel 2009 e dal 2010 ci saranno mille chilometri di rete su cui i treni viaggeranno a una velocità di 300 chilometri all'ora. Questo consentirà di percorrere la tratta Roma-Milano in circa 3 ore e 10 minuti. Ntv è interessata soprattutto a questo tipo di collegamenti.

INTESA E NTV - Il primo operatore privato italiano nel trasporto ferroviario di persone ha anche confermato di aver raggiunto un accordo con Intesa Sanpaolo: la banca entrerà nel capitale di Ntv con una quota del 20%, per un investimento complessivo di 60 milioni di euro. Con l'ingresso dell'istituto, nel capitale di Ntv Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo avranno il 25,3% ciascuno; il 20%, come detto, sarà di spettanza di Intesa Sanpaolo; il 4% resterà invece a Giuseppe Sciarrone.


17 gennaio 2008

4.1.08

Vita da pendolare: la realtà supera la fiction

Vita da pendolare: la realtà supera la fiction
(29/12/2007, L'eco di Bergamo)

Qualche tempo fa sul piccolo schermo aveva fatto capolino una striscia quotidiana che narrava le peripezie esistenziali di un gruppo di pendolari. Dopo poche puntate è finita nel cassetto, probabilmente il copione era deboluccio, sicuramente se gli autori avessero fatto un giro sui treni dei pendolari bergamaschi ne sarebbe uscita una fiction da superpremi.
Qualche chicca delle ultime settimane, raccolta dalle e-mail ricevute in redazione: il nuovissimo «Vivalto» (treno super comfort) che, oltre ad accumulare 20 minuti di ritardo sui 40 da Milano a Romano, viaggia senza riscaldamento in 1ª classe con gli occupanti a proporre coperte e vin brulè. Ma anche treni che di punto in bianco chiudono per motivi tecnici la corsa a Lambrate invece che Centrale (con conseguente transumanza in metropolitana), composizioni di convogli che i pendolari definiscono «anteguerra», uno con «entrambi i fanali guasti, sì lo so che il treno va quasi sempre dritto, ma se io viaggio in autostrada (dritta anche lei) senza i fanali accesi, mi ritirano la patente», scrive una pendolare del lato Seriate-Palazzolo. Poi non mancano le stilettate al curaro a Trenitalia, o meglio a «loro», quelli «che decidono di allungare i tempi di percorrenza senza avvisare, che decidono se tagliare il tuo treno del 25 per cento, di farti viaggiare in piedi, al freddo, in ritardo». Ma soprattutto «loro che hanno anche il coraggio di dire che i clienti vogliono un servizio tedesco pagandone uno polacco e che ci farebbero pagare come un servizio tedesco offrendone uno da terzo mondo...». Come dire che prima di parlare di aumenti bisogna passare sui cadaveri dei pendolari. A proposito, facile che li troviate in piedi «perché ho fatto 12 anni di scout, ho dormito nel fango e difficilmente mi scandalizzo, ma oggi ho avuto schifo a sedermi su quella carrozza», scrive un pendolare di Bariano. Al che un furibondo collega chiede a Trenitalia di «non inoltrare la mia segnalazione, anzi togliete addirittura il Pc, palmari e cellulari ai responsabili degli uffici (in)competenti. Magari in questo modo smetteranno di cazzeggiare in Internet, si alzeranno e forse faranno il loro dovere». Di più: «Meglio ancora se invece di inoltrare la mia segnalazione, inoltrate un set completo di secchi, stracci, deodoranti e tutto quello che serve per pulire i treni».
E magari se ci scappasse qualche carrozza in più, non sarebbe male, perché buona parte delle segnalazioni di dicembre riguardavano convogli a 6 vagoni invece che 8: «Avete presente le foto dei treni in India con gente aggrappata ai tetti dei vagoni? Beh, poco ci mancava...». Se poi ci aggiungiamo che «riscaldamento e luce si sono guastati da Seriate a Grumello, sì, al freddo e al geloooooo (influenze natalizie - n.d.r.) fino a Grumello». A proposito, sorvolando sui ritardi (che alla fine non sembrano poi la questione che fa più infuriare i pendolari) ci sarebbero «porte guaste per settimane, tutti i pulsanti guasti, annunci sbagliati, treni dati in ritardo che viaggiano puntualissimi». Per farla breve «le solite cose, insomma», domande che aspettano ancora risposte: «Sarei grata di un suo cortese cenno di riscontro per l'informazione demenziale di ieri mattina e la totale disinformazione di ieri sera». Signori, in carrozza, si parte. Forse.
Nik

3.1.08

Pendolari: un disagio in più

UNA VITA SUL TRENO. I comitati regionali si sono incontrati a ROMANO di Lombardia per parlare di orari, costi e pulizie inesistenti sui convogli

Pendolari: un disagio in più
(Brescia Oggi, 31/12/2007,)

I pendolari utenti dei treni che collegano Brescia a Milano e Brescia a Bergamo, ma anche quelli che utilizzano le tratte Brescia-Cremona e Brescia-Bergamo-Lecco, faticano a incontrarsi per dare voce ai loro disagi. Scelgono internet per ritrovarsi, e qualche raro incontro pubblico; come quello organizzato a ROMANO di Lombardia dai comitati contro la «Brebemi» e l’alta capacità ferroviaria.
Una occasione della quale hanno approfittato per chiedere al parlamentare di Rifondazione Ezio Locatelli di portare le loro istanze in Parlamento, perchè la richiesta di treni puliti e in orario e con un orario adeguato alle necessità «non ha un colore politico, ma è una richiesta di civiltà», ha spiegato un lavoratore della Scala; «tutti invitano a prendere il treno, e poi non ci sono convogli con orari decenti fuori dalla cintura di Milano».
Per ottenere un servizio decente, i comitati Morengo-Bariano, ROMANO-Chiari-Rovato e l’associazione «Brescia in orario» hanno chiesto il 22 ottobre un incontro ai responsabili delle ferrovie: «Abbiamo ricevuto risposta il 22 novembre - ha ricordato Adele Ghirardi -; sembra che stiano programmando un calendario di incontri, ma purtroppo diverse richieste avevano motivo di essere discusse prima del cambio di orario del 10 dicembre, ora non più».
Nell’elenco di richieste spiccano quella di convogli con una composizione non «ballerina» delle vetture di prima classe, che provoca difficoltà di risalita per i passeggeri, quella di carrozze adeguate e una diversa qualità del servizio a Milano: il ripristino di corse tra la stazione centrale e gli altri scali milanesi, ma anche «un maggior controllo sui treni: in seconda classe non viene quasi mai effettuata la pulizia».
Ad accentuare il disagio, poi, c’è la novità dei parcheggi a pagamento a Chiari. «Per i pendolari di Chiari, Palazzolo, Adro, Cologne e della Bassa - ha ricordato ancora la Ghirardi - è un salasso: il parcheggio costa 45 euro al mese per i pendolari, 80 per gli altri, e molti hano cambiato stazione scegliendo ROMANO o Rovato, che hanno aree di sosta meno care, creando problemi dove non c’erano». [\FIRMA]