30.12.07
Abbonamento annuale
Abbonamento annuale
opportunità poco nota
(BresciaOggi Mercoledi 19/12/2007)
Ogni tanto arriva una buona notizia anche per i PENDOLARI alle prese con treni ritardatari e spesso sporchi.
«Mantenere invariate le tariffe per tutto il 2008 è di certo positivo», commenta Luigi Barbieri dell’associazione «In orario». Ieri ha incontrato l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, «che ha avuto la nostra approvazione per una decisione che consideriamo opportuna». Il suo cruccio, semmai, è che il «tesserone», abbonamento comprensivo di tutti i trasporti regionali, sia poco conosciuto a Brescia nonostante i vantaggi che offre. «L’80 per cento di chi lo utilizza vive nella provincia di Milano – dice Barbieri -, e sono soprattutto invalidi e pensionati, che avranno un lieve aumento». E ricorda che nel settembre scorso, quando hanno fatto il punto della situazione, «a Brescia l’abbonamento regionale era usato proprio da pochi, non tanto perché non si ritenesse vantaggioso ma perché era sconosciuto».
E continua ad esserlo. «Da qualche tempo, però, ci passiamo la voce – sottolinea il portavoce di In Orario - e il numero dei PENDOLARI che lo sceglie sta aumentando». Confessa che lui stesso ha conosciuto il “tesserone” l’anno scorso, e fino ad allora spendeva oltre 120 euro al mese per andare al lavoro. «Ora mi costa 80 euro o poco più – dice – ed è un peccato che siamo in pochi ad approfittarne».
Racconta di un collega di lavoro che abita a Montisola, e «non deve pagare più neanche il traghetto, perché tutti i trasporti regionali sono compresi nel prezzo». Insomma, «utilizzare l’abbonamento regionale integrato è molto interessante in tutta la Lombardia», sottolinea Barbieri.
E la riflessione suona come un consiglio a chi come lui tutte le mattine deve recarsi a Milano per lavoro.MI.VA.
Treni, bus e corriere a mille euro
Treni, bus e corriere a mille euro
(di Mimmo Varone, Brescia Oggi mercoledì 19/12/2007)
I PENDOLARI possono risparmiare parecchio. E nel 2008 ancora di più. Ma pochi lo sanno, e non ne approfittano. La regione Lombardia manterrà bloccati per tutto l’anno prossimo i prezzi degli abbonamenti annuali e trimestrali riservati a quanti si spostano ogni mattina per lavoro all’interno del territorio regionale.
Una recente delibera della Giunta Formigoni prevede che l’abbonamento annuale integrato, il cosiddetto «tesserone», continuerà a costare 999 euro, e quello trimestrale (altri tagli non sono previsti) 250. Le migliaia di bresciani che ogni mattina si spostano dalla città o dalla provincia per raggiungere Milano dovrebbero sapere che quell’abbonamento comprende tutti i mezzi di trasporto regionali, persino la navigazione sul Garda, e taglia tutte le altre spese di trasporto.
Per fare un esempio quasi «estremo», se uno abita a Polaveno e deve recarsi nel capoluogo lombardo per lavoro può prendere il pullman fino a Iseo, da qui arrivare a Brescia con le Ferrovie Nord e quindi raggiungere Milano con Trenitalia. Una volta arrivato nella capitale meneghina può utilizzare metrò, bus o tram per recarsi al luogo di lavoro. E’ tutto compreso nel «tesserone».
RINUNCIARCI costa parecchio di più. Senza ipotizzare la partenza da Polaveno, basta abitare nell’hinterland cittadino per dover pagare 43 euro al mese di abbonamento a Brescia Trasporti per le zone 1 e 2 (350 l’abbonamento annuale) e altri 79,50 euro mensili comprensivi di treno Brescia-Milano e trasporti milanesi. Fanno 122,50 euro a fronte degli 83 del «tesserone». Vale a dire che rinunciando all’abbonamento regionale integrato si spendono 50 euro in più al mese, che in un anno arrivano a 600 tondi.
Non è poco, eppure molti bresciani fino ad oggi hanno rinunciato all’opportunità. Secondo Luigi Barbieri, uno dei responsabili dell’associazione dei PENDOLARI «In orario», la soluzione proposta dalla Regione «è poco conosciuta a Brescia, anche perché è poco pubblicizzata, e viene utilizzata soprattutto in provincia di Milano». Per la verità non è neanche semplice acquistarlo, il «tesserone».
Bisogna far domanda alla Regione un mese prima, e poi aspettare che arrivi la tessera. Solo allora si può acquistare l’abbonamento e cominciare a viaggiare con lo sconto. Ma ne vale la pena in ogni caso. Tra l’altro, anche l’abbonamento trimestrale resta fermo a 250 euro, e permette di rateizzare la spesa a tasso zero. Rinnovandolo per l’intero anno si spendono mille euro, solo uno in più rispetto alla soluzione annuale.
PER IL 2008, poi, restano bloccati pure gli abbonamenti ridotti, riservati ai pensionati senza limite di reddito. Quello annuale continuerà a costare 699 euro e il trimestrale 199. La stessa delibera porta da 64 a 80 euro la tariffa agevolata dell’abbonamento annuale per invalidi (da 19 a 20 euro il trimestrale). In compenso, alza di 500 euro il limite Isee degli aventi diritto (da 12 mila a 12.500 euro per i pensionati, da 16 mila a 16.500 euro per gli invalidi.
«Abbiamo deciso di mantenere invariati gli abbonamenti annuali e trimestrali per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico da parte dei PENDOLARI - dice l’assessore regionale Raffaele Cattaneo -. E’ un segnale di attenzione importante verso i 75 mila lombardi che già usufruiscono dell’agevolazione». E conclude con la «speranza che sempre più gente possa usare questo strumento vantaggioso».
Bisognerà dirlo ai PENDOLARI bresciani, che fino ad oggi sono rimasti all’oscuro di tutto.
9.12.07
Treno zeppo, viaggiatori esasperati
Treno affollato oltre l'inverosimile e mancanza di controlli: queste le critiche principali mosse dai comitati pendolari della linea Milano-Brescia al nuovo convoglio 2710 tra Verona e Milano sui binari dal 2 luglio scorso.
Un treno richiesto da tempo dai comitati di Brescia e di Rovato-Romano-Chiari che ferma anche nelle stazioni della Bassa di Romano e di Treviglio, e arriva prima delle 8 a Milano Centrale. Si tratta di mezz'ora di viaggio, mediamente, per i pendolari che salgono nelle stazioni di Romano e di Treviglio per arrivare nella capitale lombarda. Con l'auto, una volta imboccata la Rivoltana a quell'ora del mattino, impiegando lo stesso tempo non si arriverebbe nemmeno alla prima rotatoria di Rivolta d'Adda.
«Il treno ha 11 carrozze sempre piene – commentano dal comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato – e da tempo non si vedono più passare i controllori per i biglietti, ma anche per dare maggiore sicurezza ai viaggiatori. Si sapeva che la nostra richiesta di un nuovo collegamento era fondata e dopo anni di attesa ci hanno dato il treno in più, che si è subito riempito al punto che c'è gente in piedi. Molta gente sale a Brescia, ci sono poi le fermate intermedie di Chiari e di Rovato e quando il treno arriva a Romano i posti a sedere liberi sono pochissimi, a Treviglio non se ne trova più uno».
Altri viaggiatori si stanno lamentando per la presenza di mendicanti sulle carrozze dei treni. I treni preferiti da queste persone sono gli ex interregionali con poche fermate intermedie ma sempre molto affollati e Romano è la stazione ideale per scendere da un convoglio in arrivo da Milano e ripartire alla volta del capoluogo lombardo dopo pochi minuti, cambiando solo di binario.
Intanto nei prossimi giorni, fino al 30 novembre, i treni della linea Milano-Brescia-Venezia che utilizzano la linea veloce del quadruplicamento Milano-Treviglio (inibita per ora a quelli delle linee Bergamo e Cremona) potranno subire ritardi fino a 5 minuti per i lavori che verranno effettuati negli ultimi 10 giorni di questo mese tra Melzo e Treviglio, secondo avvisi pubblicizzati dalle FS.
C. C.
1.10.07
Ricarica elettronica per TrenoMilano
Buongiorno a tutti.
Stamattina alcuni dei clienti Trenitalia che hanno ricaricato su supporto elettronico l'abbonamento TrenoMilano di ottobre (e precisamente coloro che hanno effettuato la ricarica fino alla giornata di venerdì 28 settembre compreso) si sono trovati a non poter accedere ai tornelli della metro.
Il tutto per un errore al software il quale legge il caricamento della tariffa ma non fornisce al tornello il comando a sollevarsi per consentire il passaggio del viaggiatore.
Venerdì sera è stata rilasciata la nuova versione del SW che supera questo problema ed è stata diramata a tutte le nostre biglietterie per l'aggiornamento.
Chi ha ricaricato da sabato, stamattina compreso, non "dovrebbe" incorrere in questo problema; i tecnici Trenitalia che hanno seguito gli sviluppi hanno fatto verifiche in tal senso e il presidio dei tornelli di stamattina ha confermato che la nuova versione ha risolto il problema.
Il tutto per dire che i SOLI clienti incappati in questo errore di sistema (e, quindi, solo quelli per cui stamattina il tornello non ha consentito il passaggio e che hanno effettuato la ricarica fino a venerdì 28 compreso) saranno autorizzati in questi giorni al passaggio a vista, esibendo lo scontrino della ricarica, fino a nuovo avviso. Sarà nostra cura, dal momento che si stanno valutando in queste ore possibili modalità di risoluzione della problematica, comunicare anche attraverso gli agenti di stazione di ATM ulteriori soluzioni, se individuate.
Stamattina, per evitare che questa problematica si potesse tradurre in problemi nei confronti del personale ATM e per cercare di limitare l'effetto sorpresa del tornello chiuso, abbiamo diramato dalle ore 6.00 alle ore 9.30 gli annunci nelle stazioni del nodo di Milano.
Chiedo aiuto anche a voi nel diffondere questa notizia tra gli abituali amici del treno, onde evitare che si diffonda l'idea di un fenomeno non sotto controllo.
Grazie del supporto che ci potrete dare
25.9.07
Comunicazioni da trenitalia
15.9.07
Viaggiatori esasperati da sporcizia, ritardi cronici e porte aperte col treno in corsa
NEWS DALL'ECO DI BERGAMO (13/07/2007)
Viaggiatori esasperati da sporcizia, ritardi cronici e porte aperte col treno in corsa
Treni ridotti sulla Treviglio Ovest-Cremona, ritardi cronici, problemi di pulizia e ora pure la questione sicurezza con le porte aperte mentre il mezzo è in corsa. Ma c'è di più, e i pendolari bergamaschi pensano al quadruplicamento fatto e finito e si chiedono, ancora una volta, i benefici di questa osannata rivoluzione del trasporto locale. La domanda dei viaggiatori è questa: a cosa è servito il quadruplicamento Treviglio-Milano? «Tutte le mattine prendo, con un migliaio di altre persone, il treno 2088 – scrive un pendolare –: da quando c'è il quadruplicamento il treno ha dimostrato di poter percorrere la tratta Brescia-Milano Lambrate in poco più di 40 minuti. Peccato però che la cosa abbia funzionato per un po' di tempo, ma nelle ultime due settimane non si sia più ripetuto il “miracolo”: tutte le mattina passiamo sui nuovi binari con vista panoramica, superiamo un treno dall'altro lato, lo salutiamo, poi ci fermiamo a lasciarlo passare prima di Pioltello, fermi in mezzo ai campi per rispettare la tabella di marcia compilata prima del quadruplicamento». Dai bergamaschi, poi, nuove segnalazioni sul problema «porte aperte in corsa»: «Nell'ultima settimana il treno delle 7,25 (2616) e il 17,20 (2627), forse lo stesso materiale, presentano numerosi problemi nella chiusura delle porte – segnala un rappresentante del Comitato pendolari bergamaschi –. Credo sia il caso di segnalarlo con urgenza a chi di dovere, soprattutto per evitare la spiacevole situazione, come è accaduta qualche mese fa, quando il 2616 è stato soppresso per l'impossibilità di chiudere le porte». E attacca un altro viaggiatore: «Dopo la porta aperta del treno regionale delle 7,25 di lunedì – spiega –, ieri nuova sosta prolungata alla stazione di Verdello causa freni surriscaldati, con tanto di fumo dalle ruote di una delle ultime carrozze». Mentre c'è anche chi tocca la questione della 1ª classe: «È da tempo che si sente parlare della proposta di abolirla da tutti i treni regionali – commenta –. Bene, esorto Trenitalia a prendere finalmente una decisione definitiva considerando che le carrozze di 1° classe sono generalmente le più sporche del treno e qui il controllo dei biglietti non viene quasi mai effettuato: qui si viaggia tranquillamente con biglietto di 2° classe o addirittura privi di ticket senza alcun timore di un controllo specialmente tra Milano e Treviglio». Eppure una pendolare del Comitato Romano-Chiari-Rovato si dice fiduciosa: «Sono convinta che un giorno o l'altro i controllori passeranno e sarà punito chi non ha il biglietto e danneggia i mezzi – scrive –. Sono convinta che i materiali ci arriveranno sempre puliti e che la notte i regionali saranno sorvegliati, onde evitare che siano occupati dai senzatetto e writers». «Sono convinta – continua – che presto i viaggi saranno più brevi: altrimenti – e la domanda è ancora la stessa – a cosa è servito il quadruplicamento?».Fabiana Tinaglia
8.7.07
Quadruplicamento, per i pendolari una partenza al rallentatore
Quadruplicamento, per i pendolari una partenza al rallentatore
Spettabile redazione,martedì 3 luglio la sveglia suona 15 minuti prima del solito…, doccia e colazione in stile Fantozzi e poi si parte per «provare il nuovo treno delle 6,52», a Brescia. Lunedì, primo giorno di entrata in servizio, me lo sono perso. Mi hanno riferito comunque che non è andata molto bene con 20 minuti di ritardo all'arrivo in Centrale a Milano, ma sento che ora le cose andranno diversamente…Arrivo in stazione leggermente in affanno, ho sbagliato qualcosa nei tempi e sono già le 6,48, ho solo pochi minuti per percorrere a piedi l'ultimo tratto di strada e prendere il treno. L'occhio corre subito al piccolo monitor posto all'ingresso del sottopassaggio di via Sostegno, il treno viene segnalato con 10 minuti di ritardo, mi rilasso, rallento l'andatura e respiro, arrivo sul binario 2. Con me ad attendere il treno circa duecento persone, qualcuna la conosco, ex del 2088, molte facce invece sono a me nuove.Sul binario 4 scalpita il localissimo per Milano delle 7,02, ma anche lui non parte, quando sono ormai le 7,10 un annuncio avvisa che il ritardo del 2710 (il nuovo treno interregionale che parte da Verona alle 6,10 e arriva a Milano Centrale alle 7,55, fermando a Romano alle 7,19 e a Treviglio alle 7,29, ndr) non è più di 10 minuti ma di 20 minuti, qualcuno si arrabbia, un gruppo di una ventina di persone si avvia al sottopassaggio per prendere il localissimo ma non fa in tempo ad arrivare alle scale che il trenino chiude le porte e parte tra l'incredulità di tutti i presenti…Finalmente il 2710 arriva a Brescia con i suoi 20 minuti abbondanti di ritardo, si parte, l'andatura è straziante con continue fermate in mezzo ai campi sino a Treviglio dove arriviamo esattamente alle 7,56 (a quell'ora il treno doveva essere già in stazione Centrale).Da Treviglio ci innestiamo sul nuovo tratto di binari e il treno inizia a correre, devo dire che quando abbiamo attraversato l'Adda sul nuovo ponte e superato in corsa all'altezza di Melzo Vignate il localissimo che passava sui vecchi binari, mi sono commosso, un piccolo grande sogno che finalmente inizia ad avverarsi.Il treno procede così spedito e arriva a Lambrate alle 8,15, presumo quindi in centrale alle 8,25 con circa 30 minuti di ritardo, un inizio direi non proprio incoraggiante, nei primi due giorni di servizio il nuovo treno ha già «servito» quasi un'ora di ritardo a noi poveri forzati dei binari.Rimango comunque fiducioso, vediamo cosa succede nei prossimi giorni.
Paolo RiviAssociazione pendolari in orario sezione Brescia
14.2.07
«PENDOLARI, abbiate pazienza fino al 2008»
Treni. L’assessore regionale Cattaneo risponde a Corsini
«PENDOLARI, abbiatepazienza fino al 2008»
«I miglioramenti vincolati ai lavori sulla Milano-Treviglio»
Cari PENDOLARI, pazientate almeno fino alla fine del 2008. E pazienti pure il sindaco Paolo Corsini, che si era fatto interprete dei problemi di 4 mila bresciani alle prese ogni giorno con i treni da Brescia a Milano e ritorno. Dopo un mese abbondante arriva la risposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Raffaele Cattaneo. E sottolinea come il «generale miglioramento» del servizio ferroviario sulla tratta Milano-Brescia sia «vincolato alla tratta Milano-Treviglio interessata da lavori di quadruplicamento, la cui fine è prevista tra il 2007 e il 2008». Se poi si aggiunge che terminati i lavori bisognerà mettere sulle rotaie nuove carrozze a seguito dell’avvio delle linee suburbane su Treviglio stessa, «i miglioramenti del servizio - aggiunge Cattaneo - saranno realmente tangibili alla fine del 2008». Inutile farsi illusioni.È questa, in buona sostanza, la risposta (arrivata ieri) a una lettera spedita dal sindaco di Brescia il 9 gennaio scorso all’assessore Cattaneo oltrechè al presidente Roberto Formigoni e all’ad delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. Arriva con un po’ di ritardo (ma è stata protocollata dagli uffici regionali «solo» il 18 gennaio), e non dice neanche molto di buono.Tra l’altro, risponde picche pure alla proposta - avanzata da Corsini - di sopprimere la fermata a Treviglio dell’interregionale delle 7.15 per permetterne l’utilizzo ai viaggiatori di Brescia, Romano, Ospitaletto e Rovato. La proposta «è valutata dalla regione non proponibile», dice Cattaneo. Il quale ammette che sono oltre 400 i PENDOLARI in arrivo a Treviglio con quel treno e ne contribuiscono all’affollamento, tuttavia «si tratta di un elevato carico di passeggeri che altri treni difficilmente riuscirebbero ad assorbire». E poi, tra i 400 ce ne saranno alcuni che a Treviglio trovano corrispondenza per la linea verso Cremona e «pertanto vedrebbero peggiorare la loro possibilità d’interscambio». Insomma, non è possibile. E quanto alla pressante e reiterata richiesta di avere un treno con partenza da Brescia alle 7 e arrivo a Milano entro le 8, l’assessore regionale ricorda che «la Regione Lombardia è stata la prima ad attivarsi», ma purtroppo «la risposta di Trenitalia e di Rfi è sempre stata negativa» perché l’attuale affollamento della linea non permetterebbe di assorbire nuovi segmenti di traffico.Anche sulla manutenzione ai convogli, Cattaneo rivendica la primogenitura regionale. Anzi, ricorda che nel corso del 2006 le Ferrovie hanno «potenziato il servizio assumendo nuovo personale e mettendo a budget un intervento straordinario di pulizia su metà del parco circolante in Lombardia, per il quale sono stati spesi 2,3 milioni di euro». Con la precisazione che uno dei 5 nuovi convogli Vivalto è stato messo in servizio proprio sulla linea Milano-Brescia. E - non sembri uno scarica barile - se i PENDOLARI giustamente si lamentano è perché «alcune carrozze sono sotto il diretto controllo di Trenitalia-Veneto, sulla quale non abbiamo possibilità d’intervento diretto».Se poi Corsini chiede alla Regione di sostenere gli interventi del Comune di Brescia a favore dei 4 mila PENDOLARI, «mi farebbe molto piacere conoscere - aggiunge l’assessore Cattaneo - quali e di che tipo siano stati gli interventi posti in essere dal Comune in questi ultimi anni». Questo è quanto. E allora ci si metta l’animo in pace e si aspetti la fine del 2008. Perché solo allora arriverà il nuovo modello di servizio che separa i flussi suburbani Milano-Treviglio da quelli a medio lungo raggio, e farà respirare i PENDOLARI bresciani. mi.va.
BRESCIA Informazione ai passaggeri e impegno del personale fanno il miracolo sulla linea per Milano
Guasti e ritardi: ma sul treno dei volenterosi nessuno resta a piedi
MILANO —Un’ora e mezzo di ritardo per un guasto sulla linea. Un treno non affollato, ma letteralmente stipato. Lungo il percorso, un nuovo guasto che mette in forse quel viaggio già tanto precario. Non c’è niente di speciale, purtroppo, in tutto questo: sono esperienze che i 350 mila pendolari lombardi conoscono a menadito benché le temperature straordinariamente miti di quest’inverno abbiano limitato i danni a convogli e linee. No, la notizia di ieri l’ha fatta rimbalzare Paolo Rivi, pendolare della Milano-Brescia e animatore dell’associazione InOrario, facendo sapere, in chiusura della sua ricostruzione del viaggio via mail: «Sono arrivato in ufficio più sereno del solito».
Paolo, come i suoi colleghi viaggiatori, è persona calma e ragionevole: la sua conclusione non è ironica, e nemmeno una stramberia. Più semplicemente ieri mattina, nonostante i guasti e il ritardo, i viaggiatori sono stati tenuti al corrente di quanto stava accadendo e sono stati seguiti da persone che hanno fatto ogni sforzo per contenere i danni.
Ecco come è andata: un guasto all’interregionale 2088 che parte da Brescia alle 7.28 ha costretto a pesanti ritardi tutti i treni in coda, a cominciare da un altro interregionale molto usato dai pendolari, il 2090 in partenza alle 7.38. Ma, ecco la differenza nel racconto di Paolo: «Alla stazione di Brescia, grazie ancora una volta all’ottimo signor Ugo Baiguera, l’assistente di linea, al capostazione e alle altre persone di buona volontà (di cui fortunatamente le Ferrovie sono ancora provviste) si riesce non senza difficoltà a far partire il treno speciale (Cremona) che ha aspettato di raccogliere anche i passeggeri che di solito prendono il 2090». Il treno si muove già stracolmo, però «si decide di raccogliere comunque l’utenza anche nelle altre stazioni lungo la linea». Intanto, da Treviglio si avvia anche un servizio di bus. Sul treno, «nonostante la situazione sia di assoluta invivibiltà per l’affollamento, nessuno protesta e tutti si sono fatti in quattro per aiutare i pendolari a salire, lasciando il posto a chi aveva più bisogno di sedersi... Nessuno è rimasto a piedi». Ancora: «A Treviglio un problema sul freno dell’ultima vettura ci fa temere, ma ancora una volta Baiguera ci mette una pezza». Ma chi è questo signore dal berretto giallo? La risposta arriva da un’altra pendolare, Adele Ghilardi, del comitato Romano-Chiari-Rovato: «È il santo protettore della direttrice 17! Grazie da parte di tutti i pendolari».
13.1.07
Ferrovie e disagi Pendolari ammessi al Tavolo tecnico
Ieri la riunione in Regione a MilanoFerrovie e disagiPendolari ammessial Tavolo tecnico
I pendolari della tratta ferroviaria Brescia-Milano si sono organizzati e hanno conquistato un posto sotto i riflettori con un loro blog, un sito internet aggiornato con cartella stampa, notizie sui ritardi di giornata dei singoli treni, e anche con manifestazioni (ultima in ordine di tempo la fermata di un Intercity a Romano) e incontri con esponenti del Parlamento. Di tutto per creare attenzione attorno ai loro problemi, che sono in breve: treni in ritardo, sporcizia nelle carrozze, posti «in piedi».Risultato: l’incontro di venerdì in Regione ha dato vita ad un tavolo in grado di elaborare le proteste delle singole tratte ferroviarie, trasformandole in proposte che tengono conto delle esigenze di una rete integrata che serve l’intera regione.L’incontro si è concluso dopo oltre tre ore di scambi di informazioni, osservazioni e proposte. Era il primo incontro «organizzato», su mandato dell’assessorato alle Infrastrutture e Mobilità della Regione, dal Crcu (Comitato regionale consumatori ed utenti) per dare vita alla formazioni del Tavolo, previsto dai contratti di servizio per la revisione del «bonusA» e del sistema delle penali, con la partecipazione di Comitati dei pendolari e altre associazioni. L’incontro nella sede della Regione ha raggiunto l’obiettivo della convocazione, individuando i sei delegati, tre delle associazioni e tre dei comitati, che parteciperanno alle attività del Tavolo che dovrebbe permettere di far tesoro dell’attività dei comitati dei pendolari sorti in questi anni sulle varie linee.Alla riunione è stata convocata ad un orario, le 15, che ha sollevato perplessità, ma anche consensi da parte dei pendolari più impegnati nei comitati. «A quest’ora la maggior parte lavora - ha fatto notare uno di loro - e una convocazione, arrivata quasi inattesa, non ha permesso a molti di partecipare. In ogni caso è il primo tavolo e seguiremo con attenzione quello che farà senza rinunciare a partecipare ai futuri incontri se sarà scelto un orario più pratico o magari indicando la data con molto anticipo. Noi (Comitato pendolari di Romano, Chiari e Rovato) abbiamo ora un nostro delegato al Tavolo, ADELE GHILARDI di Romano: da domani ci saranno per tutti i comitati le informazioni sul sito».Il tavolo tanto atteso è stato insomma costituito; ne fanno parte per le associazioni consumatori Brunelli, Giacinto Brighenti e Gianni Cabinato, i comitati pendolari delle diverse linee sono invece rappresentati da ADELE GHILARDI, Giorgio Daò e Felice Zadrà.Commentando l’incontro ADELE GHILARDI ha riferito: «Il tavolo, il primo che viene costituito, non sostituirà gli incontri e l’attività dei comitati pendolari che seguono le singole direttrici e hanno permesso con il loro impegno questo risultato. Si tratta di un tavolo tecnico che ha il compito di raccordare le diverse istanze e di portarle e proporle ai livelli superiori. Tra i primi compiti che dovrà affrontare ci sarà il discorso dei "bonus", il contratto di servizio che penso saranno gli argomenti del prossimo incontro, che mi auguro potrà essere seguito da altri comitati, e che spero si tenga ad un orario diverso per favorirne la partecipazione».Sull’assenza all’incontro di dirigenti delle Ferrovie ha precisato: «Trattandosi della formazione di un organismo che dovrà presentare le istanze proprio alle Ferrovie, ci è stato spiegato che l’assenza era una scelta precisa, anche considerando che l’organismo che si è formato non prevede decisioni, ma proposte da sottoporre alle Ferrovie».
Giancarlo Chiari
«Saltare Treviglio si può»
Pendolari: Romano si allea a Brescia per il treno delle 17,15 da Milano
(l'eco di Bergamo 12/01/2007)
BASSA Togliere una fermata a Treviglio, quella del treno interregionale delle 17,15 da Milano Centrale, per accorciare il viaggio verso casa è un'ipotesi che non dispiace neppure al Comitato pendolari Romano-Chiari-Rovato. A lanciare la proposta è stato il comitato bresciano che ha subito trovato una sponda amica.«Il 17.15 - spiega Adele Ghilardi del comitato pendolari Romano-Chiari-Rovato - è uno dei treni più problematici della linea Milano-Venezia. Infatti è il più usato nella fascia pendolare serale. È un treno che conta 11 carrozze sempre stracolme. I controllori non si vedono mai e non riuscirebbero neppure a passare tanto siamo stipati. Abbiamo chiesto a più riprese all'azienda di aumentare i convogli almeno fino a 13 carrozze. Richiesta sempre inevasa soprattutto per carenza di personale: per motivi di sicurezza sopra le 11 carrozze occorre raddoppiare il personale in servizio sul treno». «Un'altra soluzione - continua Ghilardi - potrebbe essere "regionalizzare" il treno, ossia concludere la corsa a Verona anziché a Venezia. Anche perché non sono molti passeggeri che proseguono verso Venezia».Una riorganizzazione di questa portata però non è nei progetti prossimi delle Ferrovie, che attendono di sfoderare le loro strategie con l'orario del 2008. La strada più semplice quindi sarebbe la soppressione della fermata di Treviglio per rendere meno affollato il treno delle 17.15. «I trevigliesi - sostiene Ghilardi - hanno ben cinque opportunità per tornare a casa, con treni locali oppure che fermano alla stazione Ovest, tutte corse concentrate pochi minuti. Ovviamente chi ha più opportunità sceglie la più veloce e comoda, ma un maggiore equilibrio sarebbe auspicabile». La richiesta dei bresciani quindi viene spalleggiata da altri pendolari orobici. Naturalmente a Treviglio i pareri saranno diversi: le sue due stazioni, la Centrale e la Ovest, infatti servono un bacino d'utenza che va oltre la stessa città. Per molti Treviglio è un crocevia di passaggio per poi rincasare nei paesi vicini o proseguire verso Bergamo.Oggi intanto si riunirà il tavolo tecnico in Regione con pendolari e rappresentanti dei consumatori per ridefinire i termini su bonus e penali. «L'idea - spiega Ghilardi - sarebbe estendere questi confronti al futuro orario invitando anche i pendolari, non in separata sede, per mettere sul tavolo esigenze e richieste».
«Treno stipato, Treviglio va saltata»
«Treno stipato, Treviglio va saltata»
I bresciani: l'interregionale delle 17,15 tiri dritto. Il sindaco Corsini chiede un confronto
TREVIGLIO Nessun miglioramento del servizio si è avuto in questi anni sulla linea ferroviaria Milano-Brescia-Venezia che attraversa la Bassa bergamasca (Treviglio, Vidalengo, Morengo, Romano e Calcio ). È questa, in sintesi, la posizione del sindaco di Brescia Paolo Corsini che ha fatto sentire la sua voce sui quotidiani disagi affrontati dai pendolari bresciani. Una voce autorevole che si unisce al coro delle proteste dei viaggiatori alle prese con ritardi continui e treni inadeguati.Anche se tra Brescia e Bergamo ci sono diversi punti di vista su come aggiustare il servizio claudicante. Un esempio lampante è rappresentato dall'associazione bresciana «In orario» che chiede di sopprimere la fermata a Treviglio dell'interregionale delle 17,15.«È arrivato il momento di affrontare i problemi dei viaggiatori della più importante e più trafficata linea della Pianura Padana». Così si è espresso il sindaco di Brescia, che nei giorni scorsi ha scritto alle Fs e alla Regione, avanzando la proposta di istituire un tavolo di confronto anche con le amministrazioni locali interessate, nella prospettiva del nuovo orario che le Fs e la Regione vogliono attuare dal 2008 sulla Milano-Brescia-Venezia, sulla Milano-Treviglio-Bergamo, sulla Milano-Treviglio-Cremona e sulla Bergamo-Treviglio-Cremona. In attesa però della rivoluzione degli orari dal 2008, anche il sindaco di Brescia sposa la tesi dei comitati pendolari della linea, tra cui vi sono i rappresentanti bergamaschi, con la richiesta di fare al più presto quelle modifiche che possano soddisfare da subito le attese di chi viaggia tutti i giorni sui treni e sui binari della tratta. E nel mirino c'è anche Treviglio con la richiesta di togliere la fermata in questa stazione per il treno interregionale delle 17,15 da Milano Centrale per Venezia.«È un treno strapieno che va alleggerito, non si può fare viaggiare sempre la gente in piedi», si lamenta l'associazione «In orario» di Brescia, che aggiunge: «Treviglio ha già un servizio di tipo metropolitano nelle ore di punta, con treni a distanza di pochi minuti. Togliere la fermata a Treviglio sarebbe il male minore per questo convoglio, vorrebbe dire permettere un viaggio più dignitoso e meno da sardine in scatola ai viaggiatori di Romano, Rovato, Chiari e Brescia, che hanno il successivo collegamento un'ora dopo». «E non diciamo che a Brescia fermano gli Intercity - aggiunge l'associazione - perché non tutti i pendolari se li possono permettere e perché alcuni di questi treni hanno meno carrozze di quelle che effettivamente sarebbero necessarie. Si sta in piedi pagando anche il supplemento oltre agli aumenti dal 1° gennaio scorso».Le critiche dei pendolari bresciani hanno colto nel segno trovando un alleato nelle istituzioni locali. «La linea Milano-Brescia - si legge nella lettera del primo cittadino di Brescia indirizzata a Ferrovie e Regione - è rimasta l'unica, in ambito regionale, sulla quale non siano stati inseriti, negli ultimi 5 anni, nuovi collegamenti, a differenza, ad esempio, delle direttrici di Cremona o di Bergamo, così che il servizio è andato degradando in termini di sicurezza e di qualità». Con la richiesta che da Brescia ci sia, in tempi brevi, un nuovo treno verso le 7 e con arrivo previsto a Milano verso le 8. Senza fermate intermedie. Se proprio ci dovessero essere, sicuramente non in quel di Treviglio, stando ai pendolari di Brescia.Carlo Cantù
Pendolari stanchi dei disagi Il 2007 inizia con tanti ritardi
Pendolari stanchi dei disagi Il 2007 inizia con tanti ritardi
(l'eco di Bergamo (06/01/2007)
Se si parla di trasporti e di treni, un capitolo a parte – e decisamente sostanzioso – è quello dei ritardi, un problema che colpisce soprattutto i pendolari che ogni giorno hanno a che fare con «orari mai rispettati, impianti di riscaldamento che, quando funzionano, si bloccano nel giro di venti minuti – spiega Renzo Belussi, un pendolare della tratta Bergamo-Milano – composizione dei convogli ridotta, con recupero di materiale rotabile vecchio e conseguente sovraffollamento oltre ogni limite, scarsa manutenzione con un aumento delle porte guaste e dalle carrozze fuori servizio». Insomma, purtroppo le solite segnalazioni di sempre: «Ma con un lento ma progressivo peggioramento – continua il pendolare –. Soprattutto sui ritardi: durante il mese di dicembre nei miei viaggi ho raggiunto una media di 17 minuti e 53 secondi di ritardo quotidiano». Un dato che non stupisce neppure i pendolari della tratta Treviglio-Brescia: «Un esempio per tutti sono i viaggi di mercoledì– spiega Adele Ghilardi –. Al mattino 14 minuti di ritardo per l'IR2706, 63 minuti per l'IR2090, 25 minuti con l'IC600 mentre l'R10853 ha registrato 20 minuti di ritardo a Romano e 14 a Brescia. Al rientro R10845 con 15 minuti di ritardo e R10851 con 13 minuti di ritardo. Segnalo anche che alla stazione di Romano la biglietteria self-service continua a non funzionare, "morta" dal lontano 13 ottobre 2006 e le due obliteratrici, due di due, hanno aperto l'anno in sciopero completo».Tra l'ironia e lo sconforto i pendolari continuano così la loro battaglia quotidiana contro ritardi e mal funzionamenti, nella speranza che qualcosa possa cambiare: «La speranza c'è sempre e siamo in attesa di sapere se ci sono novità anche sul "salto di montone"» spiegano dal Comitato pendolari bergamaschi. Certo, il «salto di montone» – il citatissimo svincolo che andrebbe a raccordare i due binari con i due nuovi della futura Alta capacità Milano-Venezia, scavalcando quelli esistenti – su cui tutti hanno espresso pareri: dal sindaco Roberto Bruni al presidente della Provincia Valerio Bettoni, dal prefetto Cono Federico fino al ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. «Ora attendiamo un incontro con Rete ferroviaria italiana per avere notizia e un confronto definitivo sui loro piani di lavoro». E per passare così dalle parole ai fatti.
4.1.07
Pendolari bresciani, anno nuovo ritardi vecchi
Sono scattati puntualmente con l’inizio del 2007 gli aumenti del costo dei biglietti, ma sulla tratta Brescia-Milano si registrano i disservizi di sempre
Pendolari bresciani, anno nuovo ritardi vecchi
L’odissea di una viaggiatrice che per disperazione (e per protesta) era pronta a brindare sui binari
Oltre al danno la beffa per i numerosi pendolari bresciani che affollano le linee ferroviarie. Dopo il caro-biglietto scattato puntualmente il primo giorno dell’anno, ritornano i disservizi che caratterizzano i viaggi quotidiani dei lavoratori bresciani che si affidano al mezzo pubblico. Al centro del dibattito e delle proteste sollevate da molti viaggiatori la «famigerata» direttrice 17 (Milano-Brescia) oggetto, peraltro, anche di un’interpellanza parlamentare presentata alla Camera dall’onorevole Ezio Locatelli di Rifondazione comunista. Ma bastasse un’interpellanza per mettere fine allo stillicidio di ritardi e non solo che costella la giornata del pendolare lungo la tratta. E’ di venerdì 29 dicembre l’ultimo «Sos» di totale disperazione lanciato da una pendolare, in attesa dell’Interregionale sulla banchina della stazione di Romano di Lombardia, dunque a metà tratta.«Timbro il cambio classe per l’Ir 2090, dopodichè guardo il monitor: 60 minuti di ritardo... mi sarei ingoiata il biglietto - scrive -. Abbiamo chiesto al capostazione di far fermare l’Ic, quello che parte da Brescia all 8.05 e che di norma non effettua nessuna fermata sino a Milano, ma aveva un ritardo di 45 minuti... Di male in peggio! Volevamo stenderci sui binari, sdraiarci, farci anche il brindisi di Capodanno... Avremmo potuto, del resto, tanto dal binario non passava nulla». E mentre a Chiari occupavano il bianario lo occupavano davvero per protesta «siamo andati al bar a riscaldarci un po’. Ci siamo chiesti cosa mai fosse accaduto di così grave a Venezia». Le voci di «treno» parlavano del rovesciamento in autostrada di un articolato che trasportava materiale tossico. «Ma nel rovesciarsi ha impattato anche la ferrovia? ci siamo chiesti» prosegue ironica la signora che, peraltro - non si sa bene se all’insegna del mal comune mezzo gaudio o all’inverso per una sorta di masochismo - eccola ricapitolare la «tabelle di marcia» dei ritardi «di giornata»: 60 minuti per l’Ir 20.90, 30 minuti per il 20.92 e 45 per l’Ic delle 8.05. Questo rappresenta solamente uno dei numerosi esempi di disservizio nel trasporto locale italiano che vanta un «performante» 53 percento di treni pendolari in ritardo. La media - 5 minuti e mezzo - sale notevolmente a Milano, dove il 94 per cento dei convogli giunge in stazione con oltre 9 minuti dopo l’orario stabilito - dati forniti dalla campagna «Pendolari» di Legambiente. Che evidenzia tutta una serie di disservizi legati anche allo stato di degrado complessivo dei vagoni e del sistema ferroviario: sporcizia, bagni inagibili, impianti rotti, sovraffollamento, mancanza di manutenzione. Sulla Brescia-Milano, dove il sovraffollamento è cronico, c’è anche chi sale a a bordo con il seggiolino pieghevole onde evitare di rimanere in piedi per l’intero viaggio. Anno nuovo, problemi vecchi, dunque, per i pendolari bresciani in attesa delle ....novità che scatteranno nel 2008. A cominciare dal nuovo orario stilato tra Regione e Fs. Tra Brescia e Milano verranno inseriti collegamenti intercity senza fermate intermedie, interegionali tra Milano e Verona (fermate Romano e Treviglio) e regionali con tutte le fermate da Brescia a Treviglio e poi «non-stop» fino a Pioltello.
Elisabetta Reguitti (BresciaOggi)
3.1.07
Treno in ritardo, i pendolari bloccano un Intercity
Il nuovo anno è iniziato nel peggiore dei modi per i pendolari di Romano che questa mattina si sono messi sul binario per chiedere la fermata straordinaria di un treno Intercity diretto a Milano. Animi surriscaldati, ma nessun incidente nella stazione della cittadina della Bassa. I pendolari erano sul marciapiede in attesa del treno interregionale proveniente da Venezia e che parte da Romano alle 8.07 per raggiungere Milano Centrale dopo le fermate di Treviglio e di Lambrate.Il treno questa mattina aveva un’ora di ritardo per problemi tecnici tra Brescia e Verona.In questi giorni di vacanze scolastiche a Romano non c’e’ il treno delle 7.30, in pratica dalle 7 alle 9 ci sono solo tre treni distanziati di un’ora per raggiungere Milano, commentano dal Comitato pendolari di Chiari-Rovato-Romano. Per i pendolari bergamaschi di Calcio, di Morengo e di Vidalengo la mancanza invece del treno regionale 10836 durante le vacanze scolastiche , significa poter disporre di un solo treno per Milano verso le 7 e dover poi aspettare piu’ di 2 ore per il successivo convoglio.Così questa mattina non appena avuta conferma del ritardo del treno interregionale delle 8.07, i pendolari hanno chiesto la fermata del treno intercity che lo segue e di fronte ad un primo diniego delle FS, si sono messi sul binario. In stazione sono giunti gli agenti della polizia locale. L’occupazione è durata i minuti necessari per la fermata straordinaria a Romano di un treno intercity che, stracolmo, ha portato i pendolari a Milano.
(03/01/2007)